Sono più di 4.300 le aziende (dati 2016), con più di 165.000 lavoratori, del settore tessile che hanno scelto di puntare sulla formazione continua per la propria crescita aziendale.
Lo dimostrano i dati che sono stati presentati da Fondimpresa, sulla base dei loro iscritti, ieri a Milano nella sede di Borsa Italiana in occasione dell’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia di Confindustria.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Fondimpresa negli ultimi 3 anni di attività, la partecipazione ad attività formative di lavoratori di aziende del settore tessile aderenti a Fondimpresa ha superato quota 62mila, in oltre 4 mila aziende, con oltre più di 26 milioni di euro di finanziamenti, realizzando oltre 1 milione di ore di formazione.
Gli interventi formativi si sono concentrati principalmente su: tecniche di produzione, lingue, informatica, gestione aziendale, amministrazione e marketing vendite. Un dato interessante è quello relativo alla crescente attenzione alle tematiche formative legate a sostenibilità e impatto ambientale.
Costituito nel 2003 da Confindustria, Cgil Cisl e Uil, conta oggi oltre 182 mila aziende aderenti (per il 98,5% PMI), con 4,4 milioni di lavoratori (per il 58% occupati in PMI).
Dal 2007 ha finanziato con 2,8 miliardi di euro la formazione in decine di migliaia di imprese, per il 90% PMI. Sono stati realizzati oltre 110.000 piani formativi, che hanno coinvolto oltre più di 2,9 milioni di lavoratori, alcuni anche più volte, per un totale che sfiora 5 milioni di partecipazioni.
Circa la metà di questi finanziamenti è stato dedicato (su input del Fondo o su scelta diretta delle imprese) a corsi per la competitività e l’innovazione.
“L’innovazione, in tutte le sue forme, – dichiara il presidente di Fondimpresa Bruno Scuotto – offre la grande possibilità di recuperare produttività e competitività, e di valorizzare ulteriormente le nostre eccellenze. Gli incentivi del Piano Calenda costituiscono un fattore importante ma altrettanto importante è l’investimento sul capitale umano . Su questo aspetto In questo Fondimpresa ha anticipato i tempi, lanciando fin dal 2011 bandi di finanziamento specifici per la formazione sull’innovazione, (ma con grande attenzione anche ai) e concentrandosi sui temi dell’internazionalizzazione, parte integrante dei nostri bandi sulla competitività. La metà dei nostri finanziamenti (2,8 miliardi dal 2007) viene spesa in corsi per rendere imprese e competenze più innovative e competitive.
Le uniche risorse disponibili, però, quelle dello 0,30, vengono annualmente decurtate di 120 milioni, diminuendo, di fatto, l’opportunità per imprese e lavoratori di crescere e modernizzarsi con la formazione mirata.
Le aziende del settore tessile, emblema fiore all’occhiello del made in Italy e sinonimo di eccellenza nel mondo, sono fortemente coinvolte nella crescente necessità di rinnovamento. Fino a pochi anni fa, quanto era inerente con le nuove tecnologie in particolare, e con l’innovazione in generale, riguardava solo alcuni settori, mentre oggi interessa anche la piccola e piccolissima impresa o il produttore artigianale. Il capo fatto interamente a mano verrà venduto più facilmente dall’altra parte del mondo se veicolato da marketing mirato, se supportato da una piattaforma informatica in grado di farlo acquistare on line o di delineare a distanza modifiche su misura, se reso più economico da processi produttivi e organizzativi in grado di ottimizzare risorse.”
“Come associazione – dichiara il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia Alessandra Guffanti– dobbiamo rivolgerci alle giovani generazioni e mostrare loro le opportunità occupazionali e di crescita professionale offerte dall’industria del tessile. È un tema strategico per le nostre imprese e per i nostri distretti. Ogni imprenditore poi deve potenziare la formazione permanente propria e dei propri collaboratori per affrontare le sfide sempre nuove e più complesse dei mercati.
Education e sinergia tra tutti gli attori che operano nel settore della moda rappresentano la priorità per il futuro del Made in Italy e l’alternanza scuola lavoro rappresenta un’occasione nuova e di dialogo tra imprese e territori.
La formazione nel tessile è l’elemento fondante del Made in Italy. Ci attende una sfida importante. Secondo l’ufficio studi gli studi di Unioncamere entro il 2021 il settore avrà un fabbisogno previsto di lavoratori di più di 47 mila persone, quasi il 10 per cento degli addetti del settore. Le nostre aziende avranno bisogno di più di 3 mila e duecento laureati e di più di 16 mila diplomati e in quest’ottica è fondamentale che imprese e mondo della formazione dialoghino di più e creino offerte formative adeguate ai fabbisogni reali del mercato.
Lo strumento dei Fondi, con casi virtuosi come Fondimpresa, ha finalmente avvicinato la formazione alle imprese. È vero che ancora tanti imprenditori devono capire che la formazione è un investimento indispensabile, ma molti, negli ultimi anni, hanno destinato grandi risorse a questo aspetto formazione perché avevano finalmente la possibilità di farla in modo davvero utile, legato allo sviluppo e funzionale ai ritmi organizzativi aziendali.”