Le allerta meteo in agosto, ormai, si succedono ad un ritmo incalzante e si passa continuamente dall’allerta per la siccità a quella per le piogge torrenziali che si alternano proponendo un clima che ormai sa vagamente di tropicale. Sicuramente tutto l’ecosistema italiano sta soffrendo e non poco a partire dalle condizioni dei ghiacciai sempre più in bilico.
Ecco co sa dichiara Legambiente:
“Nei prossimi decenni se continueremo con il trend attuale di immissioni di gas climalteranti, le masse glaciali dell’Adamello non potranno più essere ammirate dai numerosi turisti che raggiungono il passo del Presena”.
Il problema non è affatto secondario se si tiene conto della grande importanza nell’equilibrio del sistema dei ghiacciai millenari alpini. Oggi il discioglimento dovuto allo sconquasso climatico porta a valle tonnellate di acque che il territorio non riesce assolutamente ad ammortizzare ed assorbire.
Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente
“Le masse glaciali dell’Adamello, il più grande ghiacciaio d’Italia, colpiscono in quando a dimensioni e bellezza e lasciano grande sconcerto al pensiero che nei prossimi decenni se continueremo con il trend attuale di immissioni di gas climaterianti, non potranno più essere ammirate dai numerosi turisti che raggiungono il passo del Presena”.
Le allerta meteo: prendere coscienza
Serve un’immediata presa di coscienza da parte di tutti e convincersi, a partire da chi ha responsabilità di governo, che bisogna smetterla di parlare e cominciare ad operare fattivamente non già più per il futuro ma per il presente perché i problemi climatici – che spesso si traducono in morti da contare – non sono qualcosa a venire ma sono già qui, oggi. Ora.
L’innalzamento termico che porta estati bollenti, grazie all’insensata corsa al benessere materiale ed economico nei decenni addietro che non hanno tenuto in alcun conto il rispetto del Pianeta da tramandare a figli e nipoti, seguite da periodi di piogge catastrofiche con grandinate e precipitazioni che portano al suolo in un solo giorno la quantità d’acqua, in millilitri, che cadeva prima in un intera stagione.
L’area del ghiacciaio si è ridotta dai circa 19 km2 del 1957 ai circa 17.7 del 2015. Progressiva riduzione anche dello spessore pari a 10-12 metri dal 2016 ad oggi
Dati agghiaccianti e che riguardano, cosa importante, solo l’Italia ma questo è un problema di caratura mondiale. Noi non siamo un ecosistema che vive di vita propria ma è estremamente concatenato a tutto l’ecosistema mondiale e noi risentiamo di quanto accade altrove come in altri Paesi si risente di quanto accade qui da noi.
Non siamo soli e non esiste autarchia se vogliamo salvare il pianeta, come messo in risalto anche dalla giovane attivista svedese.
Le allerta meteo: gli appelli
Greta Thunberg
È l’ora della speranza: la gente ha visto il pericolo e comincia a combattere”.”Ho usato all’inizio parole forti perché non ci ascoltava nessuno. Ma non ho mai perso la fiducia”
E’ arrivato il momento di agire, dicevamo, di mettere in atto tutti quegli atteggiamenti virtuosi, a partire dall’utilizzo dei energie alternative a quelle generate da idrocarburi fino allo stop al disboscamento coatto di tante aree importanti del Pianeta come l’Amazzonia dove ettari di foresta vengono abbattuti ogni anno per fornire materia prima ai contrabbandieri di legname pregiato.
Il clima non è una cosa che ci passa accanto e non ci interessa, non lo tocchiamo solo quando in tv vediamo uragani, inondazioni, tzunami, alluvioni con centinaia di morti e feriti. Noi possiamo cambiare!