«Siamo felici che la Regione Lazio sia stata la prima a diventare plastic free – commenta Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – e abbia deciso di vietare, dal prossimo anno, l’uso di bicchieri, piatti, stoviglie e cannucce di plastica nei servizi di ristorazione presenti nelle varie sedi (bar, mense, tavole calde). Come Marevivo ci siamo mobilitati con la nostra campagna #StopSingleUsePlastic, lanciando anche una petizione su Change.org, per chiedere ai palazzi della politica di dare per primi il buon esempio. Abbiamo scritto anche a tutti i ministeri, istituzioni, sindaci delle isole minori ed università. Questa decisione rappresenta un’ulteriore vittoria contro l’inquinamento provocato dall’usa e getta, ma deve essere seguita anche da una campagna di sensibilizzazione che educhi i cittadini ad uno stile di vita che preveda il consumo moderato delle risorse, il riuso e il corretto riciclo. Ci auguriamo che l’esempio del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e ora del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e di tanti comuni che hanno approvato l’ordinanza, possa essere seguito anche da altri».
«Continueremo a fare pressione – continua il Presidente di Marevivo – affinché la proposta di legge di Marevivo, che riprende la Direttiva UE, per mettere al bando la plastica monouso, accolta dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa sia approvata al più presto. Il nostro Paese dovrebbe puntare ad essere leader nella ricerca di materiali innovativi e biodegradabili al 100% e non della plastica usa e getta, un prodotto che inquina i nostri mari. Bisogna adattarsi al cambiamento perché un’economia sostenibile garantirà crescita economica e posti di lavoro, i cosiddetti green jobs, senza danneggiare le nostre risorse naturali. Lo sviluppo economico sfrenato ed incontrollato non è positivo, provoca danni all’ambiente e alla nostra salute. Marevivo chiede a tutti i cittadini italiani di far sentire la propria voce. Solo con l’azione di tutti potremmo appoggiare la proposta di Sergio Costa di approvare subito la legge “Salva Mare”».