Come se la sta passando il lavoro ibrido? Dopo gli anni della pandemia da Covid-19 lo smart working non può essere messo nuovamente in secondo piano essendo di grande valore ed importanza. La storia di oggi parlerà proprio di questo.
Lavoro ibrido: una doverosa… ripetizione
Prima di passare al cuore della storia di oggi, è bene ripassare per bene il concetto di smart working. Conosciuto anche col termine “nostrano” di lavoro agile, lo smart working riceve una definizione ben precisa dallo Stato italiano tramite la Legge 22 maggio 2017, n.81, dove l’articolo 18 comma 1:
Lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività
Le parole di Giacomo Mason, CEO e founder di Intranet Management
Giacomo Mason, CEO e founder di Intranet Management, ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito all’argomento:
Come se la sta passando il lavoro ibrido?
Da ormai 2 anni, il lavoro ibrido è diventato prassi in gran parte delle aziende che, oggi più che mai, sono chiamate a ridisegnare i propri modelli organizzativi e a ripensare ai modi con cui si rapportano con le proprie risorse, anche attraverso strumenti digitali sempre più evoluti, interattivi e sicuri che favoriscano la produttività, ma, allo stesso tempo, aumentino l’engagement.
Chi deve sviluppare e tenere in piedi lo smart working anche fuori dalla pandemia?
I manager devono attivare nuovi modi per entrare (e rimanere) in contatto con le persone affinché i flussi di comunicazione siano costanti e continui e si crei, di conseguenza, un ambiente di lavoro sano e stimolante. La tecnologia deve supportarli anche se non possiamo tralasciare l’aspetto umano. Dobbiamo creare un ambiente comunicativo Employee Centric, fatto di attenzione ai bisogni, alle esigenze e al benessere di tutti i dipendenti, indipendentemente dal luogo in cui ciascuno di loro sceglie di lavorare.
Quali sono le prospettive del lavoro agile?
Avere a disposizione un ufficio virtuale, ormai, è fondamentale per ogni azienda, di ogni settore e dimensione. E i numeri confermano l’attenzione sempre maggiore delle imprese, a livello mondiale: secondo i dati pubblicati recentemente da MarketsandMarkets™, infatti, il giro d’affari globale del mercato dei digital workplace è destinato a passare dai 22,7 miliardi di dollari del 2020 a 72,2 miliardi di dollari nel 2026.
Il lavoro agile è solo per i giovani?
Non dobbiamo pensare che gli uffici digitali siano popolati soltanto dalle risorse più giovani, anzi. Per questo è fondamentale creare spazi virtuali inclusivi, trovare facilmente e in sicurezza le informazioni per svolgere il proprio lavoro, comunicare ed interagire efficacemente con tutti i componenti del team. Ricordiamoci che al centro di ogni iniziativa, anche digitale, ci sono le persone che quotidianamente dovranno usare questi strumenti e alle quali dobbiamo rivolgerci per creare digital workplace davvero utili