Com’è laurearsi in tempo di crisi? Il quadro di riferimento universitario italiano vive una trasformazione legata ad un insieme di fattori di differente natura. I giovani italiani, nonché, alle loro spalle, le famiglie, sembrano credere meno rispetto al passato alla spendibilità del titolo universitario. Per avere un’idea, è sufficiente dare uno sguardo al XVI rapporto sul profilo dei laureati italiani, pubblicato quest’anno da AlmaLaurea.
Partiamo dalle immatricolazioni: dal 2003 al 2012 si è assistito ad un calo del 20%. Si è passati da 338mila immatricolazioni in un anno – massimo storico – a 270mila nuovi universitari. Le ragioni sono diverse: il calo demografico, ma anche, soprattutto, il minor entusiasmo da parte dei giovani di affrontare gli studi universitari in previsione di un mercato del lavoro opaco, nonché la crescente difficoltà delle famiglie a sopportare i costi del percorso di studi. Oggi, solo 3 19enni su 10 si immatricolano, e 16 su 100 abbandonano l’università nel corso del primo anno di studi. Insomma: rispetto ad altri Paesi i laureati in Italia sono pochi. Nella fascia di età 25-34 solo il 21% di essi possiede una laurea, a fronte di una media OCSE del 39%
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Poi ci sono le buone notizie. E’ in aumento la quota di giovani che termina gli studi nei tempi previsti, ad esempio, così come sale la quota di stage e tirocini. Inoltre, gli studenti italiani mantengono costante la propria attitudine a frequentare percorsi di studi all’estero. Sebbene, poi, la media degli studenti stranieri che si laurea nei nostri atenei è circa la metà della media OCSE, il suo numero è in aumento: 2.200 nel 2005, 7.300 nel 2013.
La maggior parte dei laureati italiani proviene da ambienti familiari favoriti dal punto di vista socioculturale, ma resta molto alta la percentuale di chi porta per la prima volta il titolo di studio in famiglia: 74% dei laureati di primo livello, 69% dei magistrali, 54% a ciclo unico. E’ positivo anche l’aumento della percentuale dei giovani di origine sociale meno favorita, che passa dal 20% del 2004 al 28% del 2013.
Ma a che età ci si laurea in Italia? Oggi l’età media alla laurea è di 25,5 per i laureati di primo livello, 26,8 per i magistrali a ciclo unico e 27,8 per i magistrali biennali. Su 100 laureati, terminano l’università in corso 41 laureati triennali, 34 a ciclo unico, 52 magistrali. Infine, su 100 laureati solo 13 terminano gli studi fuori corso di 4 o più anni, facendo registrare il valore più basso di sempre.