Per quale motivo i bambini sono poco contagiati dal Covid 19 e, quando lo sono, sviluppano lievi sintomi? E’ la domanda che si sono posti i ricercatori del reparto di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma. La spiegazione, forse scontata ma da non sottovalutare, sta nella risposta immunitaria che i più piccoli sanno dare all’attacco del virus e il loro sistema immunitario è molto aiutato dal latte, soprattutto quello materno. La lattoferrina, quindi, è stato il punto di partenza per una nuova ricerca dell’Università di Tor Vergata i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of molecular Sciences”.
Cos’è la lattoferrina
A chi si chiede a cosa serve la lattoferrina la risposta è che le sue proprietà battericide e fungicide erano già note in ambito scientifico tanto da essere considerata fondamentale nello sviluppo di una immunità naturale non anticorpale nei bambini. Nei neonati, per esempio, protegge dalle infezioni gastrointestinali. Parliamo infatti di una proteina che si trova nel latte, soprattutto materno, e in secrezioni come lacrime e saliva. La lattoferrina è in grado sia di neutralizzare diversi virus che attaccano l’uomo, in maniera diretta o indiretta, sia di migliorare la risposta immunitaria sistemica dell’organismo ai virus. I suoi potenti effetti antivirali sono stati dimostrati per l’HIV e per il Citomegalovirus (CMV) oltre che per l’Herpes Simplex di tipo 1 e 2. Nel 2011, un gruppo di ricercatori cinesi ha rilevato effetti incoraggianti anche con il virus Sars-Cov.
La ricerca dell’Università Tor Vergata sulla lattoferrina
Quanto al Sars-Cov-2, infatti, l’azione antivirale della lattoferrina è legata alla sua capacità di fagocitare il ferro presente nell’organismo non legato ai fluidi corporei. Quel ferro di cui il Covid 19 si nutre per avanzare nell’organismo umano. La proteina, quindi, sottrae il nutrimento al virus che in questo modo non ha la possibilità di svilupparsi o, nel migliore dei casi, di attecchire nell’organismo.
Al via la caccia agli integratori
A questi primi studi, condotti dai ricercatori di Tor Vergata, dovranno seguire ulteriori approfondimenti prima di indicare con sicurezza la validità di quanto riscontrato finora. Dettaglio che il virologo Roberto Burioni non ha mancato di sottolineare attraverso i suoi canali social. Le voci sulle potenzialità della lattoferrina, però, hanno già iniziato a circolare ed è subito scattata la corsa all’integratore. Come già accaduto, il mese scorso per la quercetina, ritenuta una molecola valida per contrastare il Covid 19, anche
per la lattoferrina si accende lo stesso entusiasmo e gli scaffali di farmacie e parafarmacie si stanno gradualmente svuotando. Ammesso che quella degli integratori negli ultimi tempi è diventata una mania e che bisognerà aspettare lo sviluppo di questi studi per arrivare a delle certezze, la questione lattoferrina ci spinge ancora una volta a riflettere su quale fosse il nostro stile di vita prima che scoppiasse la pandemia e, in un secondo momento, su quale stile vogliamo adottare da ora in poi.