Dell’opinione che in campo nutrizionale è importante considerare gli alimenti nella loro interezza e non come contenenti dei singoli elementi nutrienti è il cardiologo ed epidemiologo americano Dariush Mozaffarianche ha dato il via a un’importante ricerca medica che ha portato alla rivalutazione del latte come uno degli alimenti necessari alla nostra dieta.
Lo studio condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health e della Tufts University di Boston, Mozaffarian ha esaminato un campione di circa 3 mila pazienti per un tempo di 15 anni analizzando in diversi tempi la presenza di acidi grassi derivanti dai prodotti caseari nell’organismo. I risultati sono stati a dir poco strabilianti, pare infatti, che i soggetti abituati a consumare prodotti come latte vaccino intero e tutti i suoi derivati avevano circa il 46% di probabilità in meno di andare incontro al diabete di tipo 2 rispetto ai soggetti non particolarmente amanti del latte intero. Effetti positivi sul diabete ma non solo. Un’ulteriore ricerca sembra dimostrare che il latte intero agisca anche sul rischio dell’obesità. Lo studio ha analizzato un campione di oltra 18 mila donne e ha dimostrato come le consumatrici di latte intero presentassero un minore rischio (8% in meno) di obesità rispetto alle donne abituate a consumare latti scremati o parzialmente. Anche una ricerca israeliana presentata recentemente al convegno annuale della Endocrine Society di Boston ha dimostrato come consumare qualsiasi tipo di latticino a colazione riducesse i rischi di obesità e di diabete di tipo 2.
Le ragioni non sono ancora ben chiare, però, alcuni esperti immaginano che consumare latte intero o suoi derivati consenta all’organismo di frenare in qualche modo la voglia di zuccheri e carboidrati durante il giorno. Oltre ad essere una fonte eccezionale di calcio e vitamina D il latte contiene sieroproteine importantissime per la salute del corpo, queste, infatti, contribuiscono a migliorare le difese immunitarie e a inibire la crescita di batteri, aiutano, inoltre il controllo della glicemia, l’appetito e, non ultimo, contribuiscono all’aumento della massa muscolare magra.
Nel caso di intolleranze al lattosio, gli esperti consigliano di non abbandonare del tutto il consumo dell’alimento, anzi, di propendere verso un latte ad alta digeribilità, poco importa se fresco o a lunga conservazione, poiché in entrambi i casi sarà contenuta la lattoferrina la principale sieroproteina del latte. E’ una sorta di ritorno alle origini, sembrerebbe che in fondo i lipidi presenti nel latte intero non siano poi così da temere come le tendenze generalizzanti hanno fatto credere, l’importante è saperne dosare le quantità.
Latte ma non solo, sdoganati anche formaggi stagionati, yogurt e burro. Secondo uno studio olandese questi alimenti favoriscono la diversificazione del microbioma intestinale con effetti benefici sulla salute e sul peso corporeo.