L’atttacco alla libertà di stampa rappresentate dalle “Slapp” (Strategic Lawsuits Against Public Participation) è molto sentito. Queste sono un fenomeno legale controverso che ha attirato sempre più attenzione negli ultimi anni. Si tratta di cause legali intentate da o aziende contro altre persone o organizzazioni che hanno espresso le proprie opinioni su questioni di interesse pubblico. L‘obiettivo delle “Slapp” è spesso quello di intimidire, silenziare o penalizzare finanziariamente i critici.
Le “Slapp” sono diventate un argomento di dibattito nel contesto dei diritti di libertà di parola e partecipazione pubblica. Le persone che si esprimono su questioni di interesse pubblico, in primis i giornalisti che lo fanno per mestiere, dovrebbero essere libere di farlo senza timore di ritorsioni legali.
Un aspetto chiave delle “Slapp” è che spesso non si basano su fondamenti legali solidi, ma sono presentati per sfruttare il sistema giuridico e scoraggiare la partecipazione pubblica. Queste cause possono richiedere enormi risorse finanziarie e tempo per la difesa legale, mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dei difensori. Ciò può portare alla censura e all’autocensura, poiché le persone – ed a maggior ragione gli operatori dell’informazione- potrebbero evitare di esprimere le proprie opinioni per paura di essere coinvolte in una causa legale costosa e potenzialmente dannosa.
L’attacco alla libertà di stampa e le difese nei vari Paesi
Anche la U.E si sta attrezzando. Il Parlamento europeo chiede nuove regole europee per limitare le azioni legali vessatorie volte a intimidire e mettere a tacere le voci critiche.
Per affrontare il problema delle “Slapp”, alcuni paesi hanno chiesto legislazioni specifiche per proteggere i cittadini, ed i giornalisti specialmente, dalle conseguenze negative di queste cause temerarie. Ad esempio, alcune giurisdizioni richiedono che il querelante dimostri un danno effettivo o che dimostri che la sua causa abbia una base legale solida. Altre leggi consentono alle persone accusate di una “Slapp” di presentare una mozione anti-Slapp, che permette loro di respingere rapidamente la causa e ottenere il risarcimento delle spese legali sostenute.
Le “Slapp” possono danneggiare la democrazia attraverso la censura dell’informazione libera e l’impegno civico. Solo garantendo un ambiente in cui le persone si sentano libere di esprimere le proprie opinioni senza timore di ritorsioni legali, possiamo preservare la democrazia e favorire un coinvolgimento civico attivo nella società.
Intervista a cura di Serena Bonvisio
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