Uno studio condotto da un team internazionale, che include la climatologa Alexandra Jahn dell’Università del Colorado (CU) Boulder e Céline Heuzé dell’Università di Goteborg in Svezia, suggerisce che l’Artico potrebbe essere completamente privo di ghiacci già nel 2027. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Communications.
Un cambiamento simbolico ma significativo
“La scomparsa del ghiaccio nell’Artico non cambierà le cose in modo radicale da un giorno all’altro”, ha spiegato Alexandra Jahn, professoressa presso il Dipartimento di Scienze Atmosferiche e Oceaniche della CU Boulder. Tuttavia, rappresenterà un’alterazione profonda dell’Oceano Artico, che da sempre si caratterizza per essere coperto di ghiaccio marino e neve durante tutto l’anno.
Dati allarmanti dal monitoraggio del ghiaccio
Secondo il National Snow and Ice Data Center, il minimo annuale del ghiaccio marino artico del 2023, registrato a settembre, è stato tra i più bassi dal 1978. Quest’anno, la superficie minima è di 4,28 milioni di chilometri quadrati, superiore al record negativo del 2012, ma molto inferiore alla media storica di 6,85 milioni di chilometri quadrati osservata tra il 1979 e il 1992.
Modelli e previsioni
Utilizzando oltre 300 simulazioni al computer, Jahn e Heuzé hanno stimato che un primo giorno senza ghiaccio potrebbe verificarsi tra il 2026 e il 2043, con una media attorno al 2032. Tuttavia, in uno scenario di emissioni invariate, questa drammatica realtà potrebbe avverarsi già entro tre anni.
Nove simulazioni hanno indicato che un giorno senza ghiaccio nell’Artico potrebbe presentarsi tra il 2026 e il 2029. Al contrario, una drastica riduzione delle emissioni di gas serra potrebbe ritardare significativamente l’evento, fornendo una finestra temporale più ampia per intervenire.
Foto di Mario Hagen da Pixabay