Arena Suzuki, il programma condotto da Amadeus è un viaggio nei ricordi della musica italiana e non?
Il programma, svolto all’Arena di Verona, ha proposto un repertorio di brani che hanno segnato le epoche dal 1960 al 2000. Ogni puntata ha avuto un tema specifico, come “anni ’60”, “anni ’70”, “anni ’80” e così via. Ad ogni puntata hanno partecipato numerosi artisti, che hanno interpretato i loro brani più famosi.
Amadeus ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di intrattenere il pubblico e Arena Suzuki ha riscosso ascolti medi di circa 3 milioni di telespettatori. Il programma ha proposto un repertorio di brani della musica italiana e internazionale vario ed ampio.
Un’occasione per far rivivere al pubblico momenti di nostalgia e ricordi?
I punti di forza del programma
I punti di forza di Arena Suzuki, a detta di alcuni addetti ai lavori, sono stati diversi. Il repertorio di brani della musica italiana e internazionale; gli stessi eseguiti in modo impeccabile dagli artisti ospiti. Amadeus ha saputo creare un clima di festa e di condivisione, che ha coinvolto il pubblico da casa. La regia e la scenografia hanno contribuito a creare un’atmosfera suggestiva, che ha trasportato il pubblico nei ricordi.
I punti di debolezza del programma
Il programma ha avuto anche qualche punto debole. Innanzitutto, la scelta di un repertorio troppo ampio ha reso difficile approfondire i singoli brani. In secondo luogo, alcuni ospiti hanno eseguito i loro brani in playback, una scelta che ha suscitato alcune critiche da parte del pubblico.
Arena Suzuki è stato un programma riuscito ma che ha anche dato il la ad una serie di riflessioni sulla TV odierna e su altre note di costume che esaminiamo nel nostro podcast che vi invitiamo ad ascoltare.