Dopo tante peripezie, tra problemi di privacy e una approvazione governativa leggermente ritardata, l’app Immuni entra nella sua fase sperimentale attraverso tre differenti regioni pilota: Liguria, Puglia ed Abruzzo. Dalla giornata di Venerdì 5 giugno. gli abitanti di queste regioni avranno la possibilità di poter far l’app Immuni in via sperimentale. La fase di test durerà una settimana per poi allargarsi a tutta Italia.
Come funziona l’app Immuni?
Chi risulta positivo al tampone, viene contattato dall’ufficio di igiene della Asl competente ed è chiamato fornire il codice di 16 cifre associato alla app. Quel codice viene inserito nel server, che, automaticamente, lo invia a tutti gli utenti di Immuni. Il processo di tracciamento dei contatti avviene a livello del telefonino. Solo chi ha incontrato, nei precedenti 14 giorni, l’utente associato a quel codice riceverà la notifica di rischio contagio. L’app ci avviserà se siamo stati vicini a qualcuno poi rivelatosi positivo a Sars-Cov-2. Lo farà senza sapere dove e come ci siamo spostati, ma registrando i codici anonimizzati dei nostri incontri con gli infetti. Ricordiamo che l’app si basa sulla tecnologia bluetooth, principio cardine su cui si muove l’Europa. Per ora non è previsto l’uso del Gps, per ricostruire i movimenti dell’infetto.
La questione privacy
Uno dei nodi ancora fortemente in discussione riguarda quello della privacy. Il regolamento europeo impone che il Garante vagli e autorizzi la Dpia (Data Protection Impact Assessment) prodotta dal titolare del trattamento dei dati, cioè il ministero della Salute. È un documento cardine per garantire agli utenti la trasparenza e la protezione nelle operazioni eseguite sui dati sensibilissimi quali sono quelli di natura sanitaria. Il testo è fermo alla Direzione generale dei sistemi informativi del ministero della Sanità, i tecnici stanno elaborando le questioni sollevate da Antonello Soro. “Lo stiamo completando, a giorni lo invieremo al Garante“.
App Immuni, al via la fase di sperimentazione
Sembra finalmente essere giunta al termine la lunga strada dell’approvazione nelle varie sedi istituzionali dando così il via alla tanto attesa fase di sperimentazione che riguarderà tre regioni italiane ovvero la Liguria, la Puglia e l’Abruzzo.
La data d’inizio è quella del 5 Giugno così come concordato durante una videoconferenza in cui erano collegati il ministro dell’Innovazione Paola Pisano, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e i rappresentanti delle Regioni. Dopo la prima settimana di prova, l’App sarà poi disponibile in tutta Italia.
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