Il mercato immobiliare ed edile in Italia ha un andamento altalenante da anni, diviso tra agevolazioni fiscali, tassi dei mutui al rialzo e inflazione che gonfia il costo degli immobili. Come tutti i mercati italiani e non, diversi elementi e fattori contribuiscono all’aumento o alla diminuzione di costi di produzione, delle ipoteche e delle case in tutta la penisola.
Se Milano ha recentemente fatto notizia per i suoi prezzi inarrivabili per la maggior parte dei cittadini, sia per l’acquisto di immobili che per l’affitto, il mercato immobiliare pesa anche nel resto d’Italia. Secondo il rapporto Federproprietà-Censis, il 75% degli italiani vorrebbe acquistare casa ma non riesce a causa dei prezzi. Pesano anche i tassi di interesse per i proprietari di una prima casa, in particolare per il 62% degli italiani tra i 19 e i 34 anni.
Però le spese di acquisto di un immobile non sono le uniche da considerare prima della firma. Infatti, per il 75,5% degli italiani spese come quelle di condominio e le bollette sono tra le più proibitive. Tutto questo, mentre gli italiano continuano a dare valore alla proprietà di un immobile, al “mattone” sia come investimento che come espressione della propria identità. Infatti, le ricerche di mercato confermano che per oltre l’83% della popolazione avere una casa propria è sinonimo di sicurezza e stabilità mentre il 69,1% continua a considerare il “mattone” come un investimento sicuro, anche da lasciare alle future generazioni.
Per tutte queste ragioni, il mercato immobiliare italiano ha rallentato. Ma ha rallentato anche nel resto del mondo. Un elemento fondamentale sono i mutui per l’acquisto di un’abitazione, almeno secondo lo studio della Banca d’Italia fatto sugli agenti immobiliari italiani. Per il 28% di questi professionisti le quotazioni immobiliari sono calate mentre i tassi di interesse continuano ad aumentare, rendendo il futuro del mercato immobiliare italiano sempre più incerto.
“I tempi di vendita sono rimasti stazionari,”scrive nel suo rapporto la Banca d’Italia, “e la domanda si mantiene debole.”
È recente la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere i tassi di interesse invariati al 4,5%. Il tasso si depositi rimane al 4% mentre quello sui prestiti marginali al 4,75%. Dopo il ciclo di rialzi del 2022, questa è una notizia positiva per utenti e consumatori. Altrettanto positive sono le previsioni per il 2024, in cui i tassi di interesse per i mutui ed i prestiti potrebbero addirittura diminuire. Se la BCE dovesse prendere questa decisione, gli esperti del mercato prevedono che diventi effettiva tra marzo e luglio 2024.
Il mercato immobiliare globale sta attraversando un periodo complicato. Però, la trasformazione digitale contribuisce a limitare i danni. Se nei cantieri si continuano ad usare le viti a testa esagonale, sempre di più si stanno implementando nuove tecnologie come il Building Information Modelling (BIM), un software che permette di ottimizzare tutte le fasi della costruzione di un immobile, dalla creazione fino alle gestione delle informazioni sul lavoro edile e del cantiere.
Oppure gli strumenti tech per gestire i rapporti in tempo reale, senza intoppi e ritardi, grazie a software che analizzano i dati per suggerire soluzioni personalizzate.