La Land Art, nata come pratica artistica alla fine degli anni ’60, agisce sulla natura, modificandola con opere generalmente effimere e spesso criticate per l’insostenibilità ambientale. Per Land Art Ecosociale si intende il processo artistico o l’opera d’arte in cui l’artista si confronta attivamente con l’ambiente, considerato non soltanto dal punto di vista ecologico e naturale, ma anche come contesto formale, politico, storico e sociale.
Citando Hal Foster, critico d’arte statunitense contemporaneo, si possono definire le opere come progetti di sculture site-specific che utilizzano materiale tratto dall’ambiente al fine di creare nuove forme o per reindirizzare le nostre percezioni del contesto; attività individuali sul paesaggio in cui il fattore tempo svolge un ruolo determinante; interventi collaborativi e socialmente consapevoli.
Legambiente Firenze, in collaborazione con la Galleria Merlino Bottega d’Arte e Analogique, realizza per l’Estate Fiorentina 2015 Paesaggi Ecosociali // Land Art Festival.
Questa citazione mostra come la Land Art Ecosociale si riferisca a processi e risultati artistici anche molto diversi tra loro, alla cui base c’è però il superamento della concezione di autonomia dell’opera d’arte rispetto al contesto in cui viene collocata. Nel caso specifico di Firenze, dove l’arte (anche quella en plein air) è legata ad una forma espositiva tradizionale di museificazione, è innovativa una forma d’arte naturale, dinamica, partecipata.
Il Festival vuole perciò riaprire il dibattito culturale e scientifico intorno all’argomento per dimostrare che la Land Art può avere una forte valenza ecologica e anche sociale.