Viaggio in un’epoca ricca di fascino
“L’anatema dei sette peccati” di Davide Fresi è un viaggio affascinante in una delle epoche più suggestive della nostra storia, la Gerusalemme durante la Passione di Gesù di Nazareth. Ed è proprio questo periodo, misterioso e intrigante, che ha stimolato la fantasia di Davide Fresi e lo ha spinto a scrivere. I protagonisti del romanzo, Polibio e Fedro, compiono improvvisamente un viaggio nel tempo e si ritrovano faccia a faccia con grandi personaggi dell’epoca come Cesare e Ponzio Pilato. Le loro azioni rischieranno di cambiare il corso della storia che si snoda tra misteri e colpi di scena nelle strade di Gerusalemme.
Davide Fresi è uno scrittore emergente e “L’anatema dei sette peccati” è il suo romanzo d’esordio. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con lui e ci siamo fatti raccontare, tra le tante cose, anche l’origine di questa incredibile storia.
“L’anatema dei sette peccati” di Davide Fresi
Lei ha scelto di ambientare la sua storia in un periodo molto affascinante, quello dell’epoca di Gesù di Nazareth. Cosa l’ha spinta a scegliere questa cornice temporale?
Sicuramente la mia fede cattolica ha influito molto nell’ispirarmi la trama. Mi ha sempre suggestionato l’idea di ambientare un romanzo in un’epoca così intrigante. Ho cercato di far rivivere dei grandi personaggi storici. Nel romanzo è tracciato un brillante affresco di un’epoca che ricopre una grande importanza nella storia dell’umanità. D’altro canto, penso che molti di noi, disponendo di una macchina del tempo, vorrebbero verificare in prima persona gli avvenimenti tramandati dai Vangeli.
“L’anatema dei sette peccati” è il suo romanzo d’esordio. Quando si è reso conto che era pronto per pubblicare un romanzo?
Ho iniziato a scrivere seriamente qualche anno dopo aver conseguito la laurea in Lettere classiche. Sin da piccolo mi sono dilettato a elaborare racconti. La fantasia non mi è mai mancata… Dopo gli studi che ho compiuto, ho cercato di coniugare la mia spiccata fantasia con le conoscenze storiche acquisite. La mia passione per la scrittura è andata consolidandosi con il tempo.
Per ambientare “L’anatema dei sette peccati” in un’epoca lontana, si deve essere documentato molto. Quanto tempo è durata la stesura del suo libro?
Indubbiamente mi sono documentato a fondo. Ho tratto beneficio dai miei studi universitari, che hanno influito sull’ideazione della trama. Iniziando la mia avventura come scrittore ho preferito ambientare i miei romanzi in epoche che conoscevo molto bene avendole studiate nel corso degli anni. Inoltre, ho un’ottima conoscenza anche delle vicende bibliche. La stesura del libro è durata alcuni anni.
Per la caratterizzazione dei suoi protagonisti, si è ispirato a figure storiche oppure ha attinto dalla realtà, cioè da persone che ha realmente conosciuto?
Sono solito attribuire ai personaggi le virtù e i vizi più disparati cercando di esasperarli per creare delle storie che catturino l’attenzione del lettore, spingendolo ad andare avanti nella lettura. Amo una trama originale, dei personaggi intriganti, il mistero, i colpi di scena e l’azione. Detesto la monotonia e la volgarità. Sicuramente nei romanzi che scrivo traspaiono le mie più profonde convinzioni, di cui si fanno paladini i protagonisti delle storie narrate.
C’è un tema particolare, un messaggio, che vuole lanciare ai suoi lettori con “L’anatema dei sette peccati”
In L’anatema dei sette peccati mi sono chiesto quale epoca sarebbe stato interessante visitare disponendo di una macchina del tempo. E così ho immaginato che i protagonisti del mio racconto si ritrovassero a Gerusalemme durante la Passione di Gesù di Nazareth. Ma il tema di fondo del romanzo è strettamente legato a due perfidi governatori romani, Antonino e Marcello, che fanno di tutto per contrastare l’azione dei protagonisti. E il destino a cui vanno incontro rappresenta la chiave di lettura dell’intero romanzo. In L’anatema dei sette peccati è raccontato fin dove possa arrivare la ferocia di un uomo che ambisca a conquistare il mondo.
Lei ha scelto di auto-pubblicarsi. Ci racconta perché ha optato per questa scelta?
Ho preferito evitare di dover attendere troppo a lungo per ricevere una proposta di pubblicazione. Inoltre mi piace curare in prima persona la promozione dei miei libri. Penso che auto-pubblicarsi rappresenti ormai una valida opzione per cimentarsi nel mondo della scrittura, anche se chiaramente richiede un grande impegno.
Che progetti ha per il futuro? Continuerà a scrivere?
Ho appena terminato la scrittura del mio nuovo romanzo Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro che a breve sarà in vendita su Amazon e sugli altri store. Inoltre sto lavorando da tempo a un romanzo ambientato in un’epoca più recente rispetto agli altri libri che ho scritto. Sicuramente non abbandonerò la mia passione per la scrittura.