Le lampade germicida utilizzano raggi ultravioletti (raggi UV) con l’obiettivo di garantire una adeguata sanificazione. La luce UV a una certa lunghezza d’onda infatti ha un effetto germicida.
Ormai da tempo infatti è stato dimostrato che questo tipo di tecnologia è in grado di garantire la disinfezione e sanificazione dell’aria e degli ambienti. Ciò in quanto in grado di uccidere batteri e di inattivare virus.
Così negli anni si sono diffusi strumenti per la sterilizzazione UV-C basati sull’utilizzo della luce ultravioletta soprattutto in ambito sanitario ma non solo. In particolare al giorno d’oggi con una pandemia in corso il ricorso a questo tipo di soluzioni può sembrare molto allettante.
Si tratta sicuramente di una tecnologia in grado di contrastare la diffusione del Covid-19. Come tutte le cose però ci sono anche degli aspetti potenzialmente negativi che bisogna considerare. Cerchiamo allora di delineare insieme il quadro attuale della situazione.
Le origini che hanno portato alle odierne lampade germicide
L’effetto germicida di lampade fluorescenti a bassa pressione viene scoperto alle fine dell’800. In seguito poi dispositivi di questo tipo vengono sviluppati appannaggio del settore medicale ed in particolare per la sterilizzazione degli strumenti medici.
Successivamente questo tipo di radiazione è anche impiegata in campo medico per la cura di alcune malattie della pelle. Ancora, si iniziano anche ad utilizzare sistemi di questo tipo per la sanificazione delle acque pubbliche.
Oggi sempre più questa tecnologia è alla portata di tutti. Basta cercare su internet per trovare moltissimi tipi di lampade germicida. Ciò vuol dire che potenzialmente è possibile vederle impiegate in moltissimi ambienti. non solo professionali ma anche residenziali.
Quindi si va da situazioni più “rischiose” quali gli ospedali. Fino alle imprese della filiera agroalimentare, chimica e farmaceutica. Senza dimenticare ambienti a basso rischio quali possono essere i comuni uffici o le abitazioni private. Insomma le lampade germicide ormai sono estremamente diffuse.
I vantaggi della luce ultravioletta
Sostanzialmente le lampade germicide permettono di eliminare gli agenti patogeni presenti sia nell’aria che sulle superfici. Tali lampade emettono luce ultravioletta ad una lunghezza d’onda universalmente conosciuta come UV-C. Gli agenti patogeni irradiati con tale luce si inattivano.
Dunque ciò vuol dire che il loro utilizzo, se portato avanti in maniera appropriata, permette di contrastare un’epidemia e rappresenta sicuramente un’utile misura anti contagio. Per questo motivo a partire dal 2020 e fino a gennaio 2021 si è discusso molto ed, ancora oggi, si continua a farlo in merito al loro utilizzo. Specialmente in ambienti di lavoro.
Le proprietà delle lampade germicide
Le lampade germicide uvc riescono ad eliminare sia i microorganismi in aria che quelli depositati sulle superfici. La letteratura riporta come questa tecnica sia estremamente efficace e dipende da vari fattori. Tra questi ad esempio il livello di irraggiamento o la configurazione della stanza. Ancora, il posizionamento della lampada, l’età della lampada, i flussi d’aria nella stanza e l’umidità relativa.
Col tempo sono stati condotti anche test specifici su vari tipi di Coronavirus. Tali studi hanno concluso positivamente sull’efficacia di queste radiazioni nell’eliminare anche questa famiglia di virus.
Sembrerebbe dunque la soluzione ottimale a questo tipo di problemi. In realtà le cose non sono proprio così semplici. Vediamo il perché…
I raggi UV fanno male?
Veniamo ora all’altra faccia della medaglia. Come sappiamo infatti, una illuminazione a raggi UV può essere anche dannosa e provocare danni irreversibili. Gli organi a rischio sono in particolare la pelle e gli occhi. Infatti diversi studi hanno portato i raggi UV-C ad essere considerati oggi come cancerogeni per l’uomo.
Il loro utilizzo nei luoghi di lavoro dunque deve essere valutato con attenzione. Se infatti la loro capacità di emettere radiazioni uv ad alta intensità è un vantaggio in quanto rappresenta una efficace di misura di contrasto al Covid-19. Dall’altro, una lampada germicida uv mal utilizzata può rappresentare una fonte di rischio.
In tema di lampade germicide, prendendo spunto dal sito della società Sicurya che opera quotidianamente in materia di sicurezza sul lavoro. E’ possibile leggere un interessante articolo a riguardo.
Chiarito questo aspetto non bisogna dimenticare che la radiazione ultravioletta è una delle componenti presenti anche nella luce solare. Infatti banalmente tutti noi sappiamo che può essere pericoloso abbronzarsi al sole senza alcuna protezione.
La radiazione UV può arrecare danni infatti al patrimonio genetico. Una esposizione importante a questa radiazione può aumentare il rischio di cancro della pelle.
La parola agli esperti
Diverse organizzazioni internazionali hanno condotto degli studi a riguardo. Questi hanno portato a conclusioni preoccupanti. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha dedicato una info-grafica all’argomento.
In essa si fa presente la preoccupazione che questo tipo di lampade germicide possano essere utilizzate pe la sterilizzazione delle mani. Ovvero comunque che questo tipo di dispositivi possano causare danni all’utilizzatore.
In conclusione dunque se ne sconsiglia l’uso indiscriminato e senza alcuna precauzione. In particolare in campo non professionale e dedicato quindi a tutta la popolazione. L’impiego di questo tipo di sistemi dovrebbe sempre avvenire dopo una attenta analisi delle necessarie caratteristiche di sicurezza. Sarebbe poi opportuno definire appropriate modalità d’uso ed affidarsi a personale formato in modo adeguato.
Sanificare con lampade germicide in sicurezza
Le emissioni di una lampada possono comportare rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro per gli occhi e la pelle. In particolare se le lampade vengono utilizzate o installate in modo improprio. Tuttavia, queste stesse lampade possono essere utilizzate in sicurezza se vengono seguite le precauzioni appropriate.
Per questo motivo, solo i professionisti o i manutentori competenti dovrebbero poter sostituire o intervenire su lampade di questo tipo.
Rispetto a una lampada UV-C ai vapori di mercurio, una lampada LED UV-C offre due vantaggi fondamentali. Anzitutto usando LED tunable è possibile fornire una luce UV con lunghezze d’onda specifiche.
Inoltre, i fasci di luce sono ben direzionabili su aree e punti specifici, grazie all’utilizzo di ottiche e componenti ben progettati. Infine, grazie all’utilizzo di sensori e a moduli di controllo a distanza, i LED sono pilotabili e controllabili a distanza di sicurezza o addirittura da remoto.
L’uso di lampade germicida e la sicurezza sul lavoro nel contesto pandemico
In una situazione come quella attuale in cui vi è in corso una pandemia è innegabile il potenziale beneficio che questo tipo di soluzioni possono fornire.
Il protocollo nazionale dello scorso 24 aprile, d’altro canto non fornisce indicazioni di dettaglio sulle specifiche misure da mettere in campo. Dunque lascia la porta potenzialmente aperta all’impiego di queste soluzioni. Certamente in un’ottica di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19 è auspicabile pensare alla loro adozione nei vari ambienti di lavoro.
Grazie al loro impiego infatti si potrebbero ridurre i casi di contagio e, di conseguenza, migliorare le condizioni di sicurezza. Di contro però, se pensiamo ai potenziali effetti negativi derivanti dal loro utilizzo. O meglio, dal loro scorretto utilizzo, è opportuno fermarsi a riflettere prima di procedere.
La cosa migliore sarebbe dunque il fatto che prima della loro adozione in azienda fosse condotto una studio da parte delle figure responsabili della sicurezza. Tra questi, su tutti, il medico competente ed il RSPP. Infatti grazie al supporto del medico competente sarà possibile portare avanti in modo compiuto una valutazione legata ai possibili effetti negativi di questi dispositivi.
Il RSPP invece si potrà occupare di valutare la loro migliore ubicazione e gestione. Nonché di formare il personale per il relativo utilizzo e tutti i lavoratori in merito ai relativi rischi.
In definitiva dunque è possibile prendere in considerazione l’adozione di lampade germicide tra le misure di contrasto al Covid-19 solo a valle di una attenta valutazione. Questa deve coinvolgere tutte le figure della sicurezza ciascuno per quanto di competenza.
Lampada LED UV: solo prodotti ben progettati
Una lampada non utilizzata correttamente potrebbe risultare pericolosa. A riguardo il riferimento è lo standard IEC 62471. Questo standard calcola il livello massimo di esposizione per gli occhi e la pelle.
Dall’analisi portata avanti, emerge un aspetto cruciale nella scelta del prodotto. In particolare se ci riferiamo a una lampada LED UV-C. Di fronte a una lampada di questo tipo è fondamentale tener conto dei seguenti aspetti:
- La progettazione deve prevedere l’uso di componenti durevoli e di alta qualità;
- E’ molto importante la possibilità di controllo e presenza di sensori;
- E’ necessario verificare il tipo di dispositivo in funzione dell’ambito di applicazione;
- Occorrerà valutare il rischio fotobiologico e prevedere misure di sicurezza adeguate.
La nuova frontiera dell’UV-C: la fotocatalisi
In conclusione accenniamo anche ad una possibile “novità” del settore. Cioè l’utilizzo della fotocatalisi per questo tipo di soluzioni. Si tratta in realtà di un fenomeno scoperto nel 1972, per cui nulla di recente.
Questo meccanismo aumenta il potenziale distruttivo di germi e virus ed offre inoltre un ulteriore grande vantaggio. Infatti a patto di rispettare alcune importanti condizioni. E’ possibile la coesistenza in sicurezza nello stesso ambiente con l’essere umano.
Cosa che invece non può avvenire per i corpi illuminanti UV-C. I quali impongono l’assenza della persona nei luoghi in cui viene utilizzata, in quanto dannosa alla salute.