L’adulterio nel Medioevo era una questione morale ma non solo. In un tempo caratterizzato da forti differenze di classe e di genere, non stupisce sapere che le norme e le punizioni riguardanti l’adulterio venivano comminate in base alla classe sociale di appartenenza. Alcuni nobili o membri dell’alta società, per esempio, potevano godere di privilegi e trattamenti più favorevoli rispetto alla popolazione comune. Le donne, inoltre, venivano punite più duramente. In ogni caso, nel Medioevo l’adulterio era considerato una grave violazione morale e sociale.
Com’era considerato l’adulterio nel Medioevo
Se tanta letteratura medievale ci rimanda all’amor cortese, nella realtà dei fatti, a quei tempi l’amore era un’autentica chimera. Soprattutto nelle famiglie nobili e più altolocate, il matrimonio era considerato un’occasione per appianare conflitti tra casate o scalare i ranghi sociali. Le unioni erano decise a tavolino dalle famiglie e spesso gli sposi (più frequentemente le spose) erano molto giovani. Non era rado, dunque, trovare l’amore fuori dal talamo nuziale e abbandonarsi al richiamo dei sensi. I poveri malcapitati, se scoperti, si macchiavano di un crimine considerato contro la morale e contro lo Stato.
La Chiesa cattolica, che aveva un’enorme influenza sulla società medievale, considerava l’adulterio un peccato mortale, equiparandolo al furto, all’omicidio e ad altri gravi reati. La dottrina cattolica insegnava che il matrimonio fosse un sacramento indissolubile e che l’adulterio violasse il vincolo sacro tra marito e moglie.
Quale pena spettava agli uomini colpevoli di adulterio?
In alcune società, l’adulterio maschile non era considerato un reato, mentre in altre era punito con multe o punizioni corporali come la fustigazione. Per alcune comunità cristiane, l’adulterio maschile era considerato un peccato, ma non un crimine punibile dalla legge.
In alcune culture e società, l’adulterio maschile era punito con la morte. Ad esempio, nell’antico giudaismo, la legge prescriveva la lapidazione per entrambi i partner coinvolti in un adulterio. Anche in alcune parti dell’Europa medievale, gli uomini potevano essere condannati a morte per l’adulterio, sebbene questo fosse raro.
In ogni caso, la punizione per l’adulterio maschile era generalmente meno severa di quella per le donne, in quanto la società medievale tendeva a considerare le donne responsabili della custodia della loro virtù e dell’adeguata condotta sessuale, mentre gli uomini erano considerati più inclini a cedere ai desideri sessuali.
Quale pena spettava alle donne colpevoli di adulterio?
Le donne accusate di adulterio erano spesso sottoposte a un trattamento più severo rispetto agli uomini. Nella società medievale, l’onore e la castità delle donne erano considerati di grande importanza, e l’adulterio femminile veniva visto come un affronto diretto all’autorità maschile. Inoltre l’adulterio femminile era considerato un grave crimine morale e sociale perché metteva in dubbio la paternità dei figli e quindi la stabilità dell’intera famiglia.
In molte società medievali, le donne colpevoli di adulterio erano punite con la reclusione in conventi o istituzioni penitenziali, dove spesso venivano costrette a fare penitenza per il loro peccato. In alcune società, le donne adultere venivano condannate a morte, spesso tramite lapidazione o annegamento.
Inoltre, le donne adultere subivano spesso punizioni pubbliche e umiliazioni come la pubblica denuncia del loro crimine, la pubblica fustigazione, o il taglio dei capelli, simbolo della loro vergogna. Questi metodi furono utilizzati per sottolineare il fallimento della donna nel preservare la propria virtù e la dignità della famiglia.
Le punizioni per le donne adultere erano spesso più severe nelle classi sociali più elevate, poiché la loro condotta veniva considerata un’offerta maggiore alla loro posizione sociale e alla loro reputazione. Tuttavia, anche nella classe sociale inferiore, le donne adultere erano spesso discriminate e stigmatizzate per tutta la vita, soprattutto se avevano figli nati fuori dal matrimonio.