Trentun’anni fa Giancarlo Siani, giovane giornalista del Mattino, fu ucciso dalla camorra. La produzione Diana Or.I.S. presenta, a undici anni dal suo primo debutto, una nuova edizione dello spettacolo Ladridisogni – storie di camorra e di infamità, scritto e diretto da Peppe Celentano e Vincenzo De Falco, in scena al Teatro Nuovo di Napoli.
La nuova edizione di Ladridisogni, senza tradire la sua natura originaria, presenta modifiche sostanziali nelle scene, affidate per l’occasione a Luigi Ferrigno e nei costumi curati da Gabriella Cerino, con le musiche originali di Fabrizio Romano e la partecipazione straordinaria di Antonio Casagrande, attore tra i più illustri del teatro italiano.
Nel cast, oltre a Casagrande, ci saranno Peppe Celentano, Gabriella Cerino, Massimo Masiello, Emilio Salvatore, già nella passata edizione, ed altri sette attori selezionati fra i migliori nel panorama teatrale campano.
Vincitore di numerosi premi, lo spettacolo si prefigge di far (ri)conoscere ai giovani, e non solo, quegli errori che sono parte integrante della nostra storia e che hanno dato vita a uno dei problemi che più affligge la nostra regione: la piaga della camorra.
Ladridisogni ripercorre anche la storia della vecchia camorra partendo dalle sue origini, dalle collusioni tra essa e lo stato, attraverso il racconto svolto da un misterioso “custode dei sogni”, interpretato da Antonio Casagrande.
A undici anni dal primo debutto, molte cose sono cambiate. In particolare, l’avvento di Facebook e la diffusione dei social network hanno consentito di far conoscere a tanti giovani quelle storie, passate ma purtroppo anche sempre più presenti, che drammaticamente caratterizzano un paese infestato dalla malavita organizzata. D’altro canto, proprio la fruizione dei social, per come concepita, tende a far digerire troppo in fretta, e quindi a cancellare troppo rapidamente dalla memoria storie, volti e notizie che non andrebbero dimenticate.
Ecco che, ancora una volta, si è voluto riportare alla memoria di tutti le storie di Giancarlo Siani e di alcune fra le tante vittime innocenti della criminalità organizzata, come Silvia Ruotolo, don Peppe Diana, Paolo Castaldi e Gigi Sequino, Annalisa Durante, Lea Garofalo.
“Per sconfiggere la mafia occorre un esercito. Un esercito di insegnanti”, diceva lo scrittore Gesualdo Bufalino. E insegnare, far conoscere, avere il coraggio di non tacere è una delle migliori vie per cercare di sconfiggere, prima che nasca, la seduzione dell’illegalità.