La XV edizione di èStoria, il Festival internazionale della Storia organizzato dall’Associazione culturale èStoria, continua a intrecciare e a far dialogare passato e presente richiamando l’attenzione su fenomeni, mutamenti e tematiche di assoluta attualità. Dopo le migrazioni, analizzate nel 2018, il tema scelto per il 2019 è Famiglie: se ne discute a Gorizia da giovedì 23 a domenica 26 maggio 2019, nella cornice dei Giardini Pubblici in centro e in altri luoghi cittadini, grazie alla partecipazione di 280 ospiti, coinvolti in 180 appuntamenti.
Il compito di restituire la ricchezza delle mille sfaccettature del tema è affidato come ogni anno a protagonisti del panorama cultura italiano e internazionale: dopo l’anteprima di èStoria 2019 con Eva Cantarella sulle Famiglie di dèi, uomini ed eroi, nei giorni del Festival, la parola passa a esperti stranieri come gli storici Jean-Paul Bled, Richard Bosworth, Hew Strachan ed Emmanuel Todd, l’archeologo Jean-Paul Demoule, l’egittologa Aude Gros de Beler, l’antropologo Patrick Heady, la scrittrice Natasha Solomons e i giornalisti Jean des Cars e William Ward. Né mancano naturalmente gli storici italiani, tra i quali Alessandro Barbero e Luciano Canfora, gli studiosi e accademici come lo psichiatra Vittorino Andreoli, il teologo Vito Mancuso e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Arrivano a Gorizia anche scrittori, saggisti e critici del calibro di Stefano Bartezzaghi, Giordano Bruno Guerri, Marco Malvaldi, Sandra Petrignani e Armando Torno, giornalisti come Antonio Caprarica, Toni Capuozzo, Antonio Carioti, Antonio Rizzolo, Sergio Romano e Pier Luigi Vercesi, e gli esponenti del dibattito culturale e della scena sociale come Beppino Englaro, l’imam italiano Nader Akkad e il magistrato Nicola Gratteri. Appuntamento anche quest’anno, inoltre, con il Premio èStoria, un riconoscimento assegnato a chi svolge un ruolo di primo piano nel campo della divulgazione in Italia e all’estero. Dopo Alberto Angela (2017) e Alessandro Barbero (2018), il vincitore dell’edizione 2019 è Carlo Ginzburg che riceve il premio sabato alle 18.
I Filoni
La lunga durata: le famiglie nella storia
Come da tradizione, il programma intreccia storia e letteratura, psicologia, diritto, antropologia, demografia, cronaca, storia dell’arte e altre discipline, articolando gli appuntamenti in tre filoni: il primo è La lunga durata, dedicato ad un’esplorazione cronologica del tema, soffermandosi su alcuni momenti chiave, dai tempi più remoti sino al Novecento. Si comincia, infatti, proprio dalla protostoria, di cui è esperto l’archeologo Jean-Paul Demoule, il quale risale fino alla Preistoria ricostruendo genesi e struttura dei primi nuclei familiari (sabato alle 9). Con un balzo geografico e culturale, invece, gli egittologi Aude Gros de Beler ed Emanuele Ciampini raccontano al pubblico storia e aspetti delle famiglie in Egitto (sabato alle 10), l’esperto di classicità Luciano Canfora – intervistato da Simonetta Fiori – accompagna il pubblico nella Grecia classica, riscoprendone i principi dell’educazione e della paternità (venerdì alle 18). Tornano invece indietro sino alle famiglie nella Roma antica la storica Francesca Rohr con il filologo e accademico Filippomaria Pontani e il docente di latino e greco Alessio Sokol, ripercorrendone le vicende dal fratricidio di Romolo e Remo alle tormentate successioni imperiali (venerdì alle 9). Si prosegue con Alessandro Barbero e Andrea Zannini che conversano con Emmanuel Todd tracciando una breve storia umana, dall’homo sapiens all’homo oeconomicus, attraverso la famiglia, a partire dal suo Breve storia dell’umanità – Dall’homo sapiens all’homo oeconomicus (in uscita con LEG Edizioni), testo fondamentale sulla storia umana vista nella prospettiva dei modelli famigliari (sabato alle 16.30), per poi seguire con l’analisi proposta da Gian Paolo Gri, Simonetta Grilli e Chiara Fragiacomo delle caratteristiche e mutamenti della famiglia contadina (sabato alle 11). Guardando al passato più recente, il giornalista e attivista Giovanni dall’Orto interviene sul destino degli omosessuali durante il fascismo e il nazismo, commentando racconti e testimonianza familiari (sabato alle 12). Lignaggio, eredità e un pizzico di glamour sono invece gli ingredienti degli incontri incentrati sul profilo di alcune famiglie reali: ai giornalisti Antonio Caprarica e William Ward– italiano esperto dell’Inghilterra l’uno, inglese esperto dell’Italia l’altro – sono affidati i Windsor (domenica alle 10.30), ai giornalisti Jean des Cars eSergio Romano i Romanov (domenica alle 11.30), degli Asburgo si occupano lo stesso des Cars, il critico e saggista Quirino Principe e Armando Torno (sabato alle 12), mentre dei Savoia discutono gli storici Gianni Oliva, Alessandro Barbero e Fabio Torriero, con Amedeo D’Aosta in collegamento (domenica alle 10), e dei Borboni parlano gli storici Jean-Paul Bled, Luigi Mascilli Migliorini e Roberto Covaz (sabato alle 18.30).Invece lo scrittore Roberto Bizzocchi, lo studioso Franco Crevatin e il giornalista Alex Pessotto raccontano origini e curiosità sui cognomi italiani (venerdì alle 16.30), mentre la sinologa Alessandra Melis e la scrittrice Farian Sabahi propongono poi una panoramica dei modelli familiari in diverse aree del mondo anche a partire dal contesto religioso, dialogando con il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Rizzolo (domenica alle 10). Si fa anche incursione nella dimensione artistica con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che invita a seguirlo in un itinerario attraverso autori e rappresentazioni della Sacra Famiglia (sabato alle 12).
Interpretare il presente: le famiglie di oggi
Il secondo filone è incentrato sull’attualità: dai diversi tipi di famiglia alle tematiche e agli aspetti più presenti nel dibattito contemporaneo. Si comincia con gli antropologi Patrick Heady, coordinatore del Max Planck Institute for Social Anthropology, e Pier Paolo Viazzo – insieme alla sociologa Chiara Saraceno e al giornalista Matteo Sacchi – impegnati a disegnare un profilo della famiglia contemporanea (sabato alle 16.30), mentre alla docente Anna Condolf, al teologo Vito Mancuso, allo scrittore, al giornalista Christian Raimo e alla direttrice di Ardiss Friuli Venezia Giulia Lydia Alessio-Vernì, coordinati da Massimo Cirri (sabato alle 10.30), è affidato il compito di indagare il rapporto fra scuola, educazione e famiglia, alla luce delle tante tensioni e difficoltà, ma anche esempi di buone pratiche, all’ordine del giorno nella cronaca. Con lo psichiatra Vittorino Andreoli si va invece al cuore delle dinamiche psicologiche all’interno delle famiglie nella nostra epoca digitale, per capire come cogliere le opportunità e affrontare i rischi che la tecnologia oggi ci presenta (domenica alle 18). La docente di sociologia della famigliaAnna Laura Zanatta si occupa di unioni civili, insieme ai giornalisti Piergiorgio Paterlini ed Emanuela Masseria (venerdì alle 15), mentre il sociologo Francesco Belletti, giornalista e direttore del Centro internazionale studi famiglia, insieme al direttore del “Piccolo” Enrico Graziolimette a fuoco le diverse politiche familiari negli Stati europei (venerdì alle 16.30). Gli storici Giulia Albanese, David Bidussa, Valeria Galimi eAlessia Masini si occupano invece dei fascismi e della litigiosa famiglia Europa, portando l’esperienza del Laboratorio sulle inquietudini e le violenze nel tempo presente e incentrando la riflessione sulla questione del nazionalismo-populismo-
Narrazioni: c’era una volta una famiglia…
Questo terzo filone è un approfondimento sul modo in cui vengono raccontate le famiglie in chiave letteraria. Il legame fra storia e letteratura, passando per le emozioni, i rapporti e i modo di vivere insieme tipici di una famiglia, è al centro dell’incontro con Stefano Bartezzaghi, Sandra Petrignani ed Elvio Guagnini, impegnati a rileggere il lessico famigliare di ieri e di oggi insieme ad Alessandro Mezzena Lona (domenica alle 16.30), e si va anche alla riscoperta di famiglie nobili per censo, come i Goldbaum e i Rothschild raccontati dalla scrittrice Natasha Solomons e dalla scrittrice Marina Silvestri (venerdì alle 11.30).
Sezioni
Ai tre filoni si aggiungono anche quest’anno cinque sezioni: anzitutto La Storia in testa, con dibattiti che prenderanno spunto da anniversari, libri recenti e novità editoriali legate al tema ma non solo, e che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Boris Pahor, che ripercorre il proprio percorso umano e intellettuale e la vicenda del poeta e scrittore Edvard Kocbek e del Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno durante la seconda guerra mondiale (venerdì alle 12). Attesi anche Richard Bosworth sull’ultima amante del Duce, Claretta (LEG Edizioni, 2018; sabato alle 9), Gianni Oliva su Anni di piombo e di tritolo (Mondadori, 2019; sabato alle 17.30) e Dino Messina, insieme a Marco Cuzzi, Giuseppina Mellace e Pietro Spirito, su cosa ha significato essere Italiani due volte (Solferino, 2019; venerdì alle 10.30), ovvero la storia drammatica delle Foibe e dell’esodo di trecentomila italiani dopo la seconda guerra mondiale. Mentre, poi, Gianluca Barneschi narra la misteriosa vicenda italiana dell’agente segreto britannico Dick Mallaby nel settembre 1943 (An Englishman Abroad, Osprey, 2019; traduzione di L’inglese che viaggiò con il re e Badoglio, LEG Edizioni, 2017; sabato alle 19.30), è una vera e propria anteprima quella con lo scrittore Andrea Frediani, che presenta il suo libro La guerra infinita (in uscita il 30 maggio con Newton Compton; venerdì alle 18) e porta il pubblico indietro al tempo delle guerre in Spagna tra i conquistatori romani e i ribelli celtiberi. Giovanni Grasso ripercorre invece Il caso Kaufmann (Rizzoli, 2019; domenica alle 12), la storia di un amore proibito nella Norimberga del 1933, Massimo Teodori si occupa della Controstoria della Repubblica(Castelvecchi, 2019; sabato alle 16), e Vito Bianchi propone il suo Atlante parigino (Adda, 2018; domenica alle 10), sulle fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità. Infine la giornalista Lucia Bellaspiga partendo dal suo volume Sguardi rende omaggio all’artista Leonardo Bellaspiga con una conversazione insieme al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, al regista Maximiliano Hernando Bruno e al produttore cinematografico Alessandro Centenaro (sabato alle 19). Torna anche Trincee (Gorizia 18-18), tema scelto nel 2014 per raccontare la Grande Guerra a cento anni dal suo scoppio e diventato poi una sezione regolare del Festival: tra gli appuntamenti, Giordano Bruno Guerri (Disobbedisco, Mondadori, 2019) insieme a Pier Luigi Vercesi (Fiume, Neri Pozza, 2017) e Marco Cimmino sul centenario dell’impresa di Fiume (domenica alle 17.30), Mimmo Franzinelli su Fascismo anno zero (Mondadori, 2019) insieme ad Antonio Carioti(venerdì alle 17) e un incontro dedicato ai trattati di pace con lo storico Hew Strachan e il docente di scienza politica Stefan Bielanski (venerdì alle 18). E poi Giovani, con incontri e attività realizzati in collaborazione con le associazioni universitarie goriziane (grazie al sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Gorizia), a cominciare da quello con Toni Capuozzo e Armando “Miron” Polaccosulle storie – narrate e illustrate – di diverse famiglie colpite dai conflitti in Medio Oriente (venerdì alle 16); èStoria FVG dedicata alla valorizzazione del territorio regionale, ai suoi protagonisti e alle innovazioni tecnologiche, grazie alla presenza di associazioni, istituti e centri di ricerca tra gli appuntamenti quello con l’imam italiano Nader Akkad – ingegnere e ricercatore nato ad Aleppo e a Trieste dal 1992 – che insieme a Sara Tonolo, docente di diritto privato internazionale, e a Giuseppe Pascale spiegano quali sono i diritti della famiglia islamica internazionalmente garantiti e il quadro dell’ordinamento italiano (venerdì alle 15.30); èStoria Cinema, a cura del critico Paolo Lughi (in partnership con il Kinemax di Gorizia e l’associazione Palazzo del Cinema/Hiša filma) con proiezioni di film legati al tema Famiglie.
La scacchiera di Leonardo
In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, grazie al progetto sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e curato dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus in collaborazione con l’Associazione culturale èStoria e numerosi partner, il Festival accende i riflettori sul genio rinascimentale con una sezione ad hoc, che tra gli appuntamenti vede quelli dedicati alla fortuna di Leonardo nella fiction contemporanea, con Marco Malvaldi e il suo La misura dell’uomo (Giunti, 2018; domenica alle 15.30) e Francesco Fioretti conGiordano Vintaloro (La biblioteca segreta di Leonardo, Piemme, 2018; sabato alle 15). Ma non solo: le voci autorevoli di studiosi e divulgatori locali, nazionali e internazionali, scelti anche grazie alla collaborazione del Centre Européen de Promotion de l’Histoire (Blois, Francia), propongono al pubblico spunti di riflessione attraverso lezioni, conversazioni a più voci e interviste sul filo dei seguenti temi: La Scacchiera di Leonardo (a partire da Luca Pacioli e il De ludo scachourm, un approfondimento su Leonardo e le scienze matematiche); Venezia, Gorizia e il Friuli al tempo di Leonardo; Leonardo, l’artista (in collaborazione con il Club Unesco di Gorizia); Fortezze, bastioni e cannoni (l’evoluzione del pensiero architettonico e scientifico di Leonardo riguardo l’arte delle fortificazioni, prendendo in esame le fortificazioni coeve esistenti a Gorizia e nel territorio, con la consulenza scientifica dell’Associazione Isonzo – Gruppo di ricerca storica). In programma anche laboratori, visite e workshop scolastici sull’opera e il pensiero vinciani, in collaborazione con l’Associazione Lapis. A Palazzo Coronini Cronberg, infine, sabato e domenica ecco il primo appuntamento con le “Giornate di Luca Pacioli e Leonardo”, ovvero le visite guidate all’interno del Palazzo Coronini nel corso delle quali l’esposizione del manoscritto di Luca Pacioli sul gioco degli scacchi sarà accompagnata da una visita a tema all’interno del Palazzo, supportata da pannelli didascalici sulla vita e le opere di Luca Pacioli, il suo incontro con Leonardo, l’origine degli scacchi e il ruolo del manoscritto di Pacioli nella storia e nell’evoluzione del gioco, le ipotesi riguardo un eventuale coinvolgimento di Leonardo stesso nella realizzazione o nell’ideazione dei disegni dei pezzi degli scacchi contenuti nel manoscritto.
èStoriabus
Sempre nell’ambito del Festival, ecco èStoriabus e le visite guidate: venerdì percorso dedicato ai luoghi più strettamente connessi alla presenza di Leonardo in Friuli Venezia Giulia e alla storia del territorio nel Cinquecento, con particolare attenzione per le opere fortificate coeve all’artista. Sabato si va sulle tracce della memoria della Grande Guerra in collaborazione con il Collettivo Terzo Teatro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia: l’itinerario consente di fondere storia e teatro e ha come meta centrale il rinnovato Museo storico del Monte San Michele e la sua nuova sezione multimediale, presente anche ai Giardini pubblici, nel cuore del Festival, con un corner dedicato alla preview. Infine, in collaborazione con laSocietà Friulana di Archeologia, domenica è in programma un viaggio alla scoperta delle vestigia romane di San Canzian d’Isonzo e di Aquileia, dove i partecipanti saranno accolti per una visita ad hoc a cura del Museo Nazionale Archeologico di Aquileia.
La Fondazione FS
Quest’anno arriva al Festival anche la Fondazione FS: presente con uno stand dedicato nell’area di Libringiardino ricco di materiali inediti e curiosità, organizza per sabato 25 un treno storico da Trieste a Gorizia per oltre 200 passeggeri, ai quali è riservata l’esperienza unica di un viaggio con locomotiva a vapore e carrozze degli anni ‘30 “Centoporte”. Giunti a Gorizia, appuntamento alle 15 per un incontro sulla storia delle famiglie di ferrovieri, tra vita quotidiana e politiche sociali ante litteram, insieme a Ernesto Petrucci, referente degli archivi e della biblioteca della Fondazione, Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione FS, lo studioso e divulgatore Alessandro Cecchi Paone, eGianluca Barneschi, storico e studioso delle ferrovie italiane.
èStoria vanta il consolidato appoggio di importanti realtà pubbliche e private dell’area goriziana e regionale, come la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gorizia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la Camera di Commercio Venezia Giulia, numerosi sponsor privati e gli Amici di èStoria.