Autodistruzione e salvezza sono le due parole chiave che caratterizzano “La Voragine“, l’ultimo romanzo di Marco K. Galli.
Autodistruzione e salvezza, alla scoperta de “La Voragine”
Juliette e Nico sono i protagonisti del romanzo. Una coppia che si amano come solo le coppie di ventenni riescono a fare. Un giorno decidono di recarsi in una villa abbandonata per vivere un’esperienza estrema. Hanno un piano semplice: provare insieme a fare un gioco drammatico. La villa diventa il “palcoscenico” del romanzo, dove la storia si svilupperà in un racconto coinvolgente ed intrigante.
Intervista a Marco K. Galli
Un romanzo in grado di raccontare una affascinante storia. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Marco K. Galli, fumettista ed autore de “La Voragine”:
Partiamo da una domanda che dà il via alla nostra storia: chi è Marco K. Galli?
Spero di non scoprirlo mai! Ho delle intuizioni su di lui, ci convivo da oltre cinquant’anni. Di sicuro ha diverse personalità, che sono il suo punto di forza – un autore con “monopersonalità” non vale nulla – ma anche il suo punto debole: in società si parla sempre di quella stupidaggine della coerenza come un valore positivo. Sicuramente MKG non è coerente e se ne vanta.
“La voragine” è il titolo del tuo ultimo romanzo, come nasce l’idea dietro questa tua ultima opera?
Nasce dall’idea di una sceneggiatura per il cinema. Poi, come spesso succede quando si scrive, si trasforma tutto e tutto cambia: iniziando a mettere le parole una dietro l’altra ho capito subito che quei personaggi là, avevano bisogno di respirare, dilatarsi, diventare vivi. Lo scrivere per sceneggiatura è più che altro come compilare una lista della spesa, scritta per bene, ma è quello.
Che tipo di coppia sono Juliette e Nico?
Due ventenni. Io non lo sono più da molti anni, ma lo sono stato e ho cercato di recuperare quelle sensazioni, quella fame di vita, anche se ansiogena. Anni irrepetibili! Infondo, guarda, io credo che i ventenni siano pressappoco uguali in qualsiasi secolo, basta leggere Rimbaud, per capirlo… Juliette e Nico mi paiono una copia abbastanza classica tra i giovani, ma in generale è un discorso che funziona per tutte le età, dove la femmina ha più consapevolezza e carattere del maschio. Parlo di coppie eterosessuali, perché quello sono e non avendo mai avuto esperienze in altro senso non mi sono permesso di trattare temi che conosco solo “di lato”, anche se non credo nella stupidaggine, assai di moda oggi, che dice agli scrittori di scrivere solo di quello che si conosce direttamente: se si indaga con serietà si può trattare di qualsiasi tema, anche se lontanissimo da sé, altrimenti non si è scrittori. In questo caso, nel mio libro, ho scritto come lo scorrere di un fiume carsico: potevo scrivere solo di ciò che mi apparteneva.
Cosa vuol dire “Un romanzo di autodistruzione e salvezza”?
Sono quelle frasi d’effetto che si mettono in quarta di copertina, e mi pare funzionare. Un romanzo di autodistruzione, perché il piano di Juliette e Nico è di annientamento; Salvezza, perché c’è sempre salvezza in ogni situazione tragica, se… Qui bisogna leggere il libro, per capirlo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Cosa c’è nel tuo futuro?
Ho molti progetti in corso tra fumetto, soprattutto sono autore di libri a fumetto, e altre cose che escono dal mondo della scrittura, ma sto anche ragionando su un nuovo romanzo. Purtroppo non sono quel tipo di autore “progettuale”, lascio fluire e finché tutto non si incastra nella mia mente, nella vita, nell’universo, non riesco a buttar giù nemmeno una riga.