L’Ucraina orientale (regione del Donbass) è uno dei luoghi in cui sono state disseminate più mine al mondo.
Circa 220.000 bambini sono a rischio perché vivono, giocano e vanno a scuola in aree dove sono state disseminate mine antiuomo,ordigni inesplosi e altri residuati bellici esplosivi.
«È inaccettabile che luoghi in cui i bambini fino a meno di quattro anni fa potevano giocare in sicurezza, oggi siano disseminati di esplosivi» denuncia Giovanna Barberis, Rappresentante dell’UNICEF in Ucraina. «Tutte le parti coinvolte nel conflitto devono immediatamente porre fine all’uso di queste terribili armi, che danneggiano le comunità ed espongono costantemente i bambini al rischio di rimanere mutilati o uccisi.»
Secondo i dati disponibili, nei primi 11 mesi di quest’anno in media ogni settimana un bambino è rimastoferito o ucciso a causa del conflitto lungo la linea di confine in Ucraina orientale – una striscia di terra di 500 chilometri che divide le aree controllate dal Governo di Kiev da quelle passate sotto il controllo dei ribelli filo-russi, dove i combattimenti sono più cruenti.
Mine, ordigni inesplosi e altri residuati bellici hanno causato 2/3 delle uccisioni e dei ferimenti di bambini in questo periodo. Molti dei sopravvissuti rimarranno disabili per tutta la vita.
Nella maggior parte dei casi, i bambini sono stati feriti o uccisi perché hanno raccolto o toccato oggetti come granate e detonatori.
Mine antiuomo e altri ordigni mettono a rischio anche infrastrutture essenziali per la fornitura di acqua, elettricità e gas.
All’inizio di dicembre, un ordigno inesploso è stato rinvenuto nella stazione di filtraggio dell’acqua di Donetsk, che rifornisce circa 350.000 abitanti. Questo è stato il 13° intervento di team di sminatori presso la stazione nel corso del 2017.
L’azione dell’UNICEF per i bambini del Donbass
Dal 2015, l’UNICEF e le organizzazioni partner hanno realizzato campagne di educazione e prevenzione su come proteggersi da mine, ordigni inesplosi e residuati bellici, raggiungendo oltre mezzo milione di bambini e ragazzi.
L’UNICEF ha anche finanziato interventi di sostegno psico-sociale di cui hanno beneficiato circa 270.000 bambini nelle zone interessate dal conflitto.
Purtroppo l’appello di emergenza 2017 lanciato dell’UNICEF per bambini e famiglie nell’Ucraina orientale è stato finora finanziato dalla comunità internazionale dei donatori solo per il 46%.
All’interno di questo appello, la componente specifica sulla protezione dell’infanzia – che include le attività di prevenzione sulle mine e l’assistenza psicologica – è sotto-finanziata per ben il 73% del budget necessario.
L’UNICEF chiede a tutte le parti in conflitto di tornare a rispettare il cessate il fuoco firmato a Minsk nel febbraio 2015 e di consentire l’avvio di attività di sminamento e di ricostruzione.