Un media converter (o convertitore seriale) è un dispositivo indispensabile per garantire i servizi di accesso e trasporto dei dati MAN (metropolitan area network) per clienti aziendali. Questo strumento viene impiegato per realizzare sia connessioni rame-fibra, che fibra-fibra, così da permettere alle imprese di ottimizzare l’utilizzo dell’infrastruttura esistente senza dover investire nella ristrutturazione dell’infrastruttura di rete.
Cosa sono i media converter industriali
I convertitori seriali industriali sono dei dispositivi che si differenziano da quelli tradizionali perché sono in grado di operare anche in condizioni ambientali estreme, operando a temperature che vanno da -40°C fino a 85°C. Inoltre, essi resistono alle vibrazioni e agli urti molto forti, eventi tipici dei contesti industriali.
I media converter “tradizionali” invece funzionano solo a una temperatura di esercizio che oscilla tra i -10°C e i 55°C. Proprio per questo, le due tipologie di convertitori seriali possono essere utilizzate in contesti differenti: i secondi vanno utilizzati solo in ambienti dalle temperature controllate, come gli uffici oppure i data center.
Utilizzo dei convertitori seriali
I convertitori seriali sono impiegati in diversi contesti. In primo luogo, in prossimità delle apparecchiature elettriche pesanti (come ad esempio motori, macchinari industriali ed attrezzature di vario tipo), poiché la presenza di questi macchinari può generare interferenze che compromettono la trasmissione dei dati. I media converter, invece, permettono di trasferire i dati sulla fibra ottica, che è immune a tali interferenze. Allo stesso modo, tali device sono indispensabili negli ambienti soggetti ad interferenza elettrica (EMI) oppure onde radio (RFI), come centri industriali oppure aree con molti dispositivi elettronici.
I media converter, in questo caso, isolano i segnali dalle interferenze esterne. Bisogna considerare, poi, che negli ambienti industriali si verificano picchi di tensione improvvisi, e questo fenomeno interrompe la trasmissione dati effettuata con i cavi tradizionali. I media converter collegati alla fibra ottica fungono da protezione per trasmettere i dati senza distorsioni o perdita di informazioni importanti.
Diversi tipi di convertitori seriali
Una delle differenze principali tra i media converter è tra i modelli managed e quelli unmanaged, quindi gestiti e non gestiti. I primi sono molto performanti, in quanto permettono di monitorare la rete, rilevare eventuali malfunzionamenti e accedere alla gestione remota. Inoltre, gli amministratori di rete possono, con questi dispositivi, controllare sia lo scambio di dati che la larghezza di banda e il traffico sulla rete. Per tale ragione, rappresentano la scelta più affidabile per garantire la sicurezza negli ambienti complessi.
I dispositivi non gestiti sono più economici, ma si rivelano utili solo in ambienti che necessitano di una gestione semplificata, come le aziende di piccole dimensioni. Infatti, il loro compito principale è quello di permettere le comunicazioni, e non offrono funzionalità avanzate.
Un’ulteriore differenza che può essere fatta è in base al mezzo di trasmissione. Ci sono dei convertitori seriali che permettono il collegamento di dispositivi Ethernet basati su rame con un collegamento in fibra ottica, e altri che consentono la connettività tra fibra multimodale e monomodale, doppia fibra e singola fibra. In genere, si utilizzano i media converter da fibra multimodale a monomodale per i dispositivi dotati di porte MM, che devono connettersi con dispositivi SM e necessitano di strumenti per i collegamenti a breve distanza. Al contrario, i converter monomodali possono raggiungere distanze piuttosto elevate (fino a 100 km) e possono collegare reti ad alta intensità di banda.
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