A vederla sulla cartina geografica, la Transnistria è una striscia di terra tra Moldavia e Ucraina. Uno Stato autoproclamatosi che nessuno riconosce. Potrebbe diventare un punto strategico nella guerra tra Russia e Ucraina e segnare un allargamento del conflitto. Vediamo il perché.
Transnistria: dove cercarla sulla cartina
La Transinistria è un territorio di 4.163 km² che si estende per lo più in lunghezza tra Moldavia e Ucraina. Deve il suo nome al fiume Nistro, nome latinizzato del fiume Dnepr, rispetto al quale si trova sulla riva orientate. Transnistria significa, infatti, “oltre il Nistro”. Nel tempo è stata assoggettata alla Rus’ di Kiev, al Granducato di Lituania, all’Impero ottomano, ha fatto parte della Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia e per questo motivo ha subito anch’essa un importante opera di russificazione. Nel suo piccolo territorio ha riunito persone di diverse etnie e provenienze: da russi e ucraini a tedeschi e rumeni. Conta 147 località tra cui 10 città e paesi e 69 comuni. La capitale de facto è Tiraspol. Usare l’espressione de facto è doveroso poiché la Transnistria è una repubblica autoproclamata che la comunità internazionale non ha mai riconosciuto.
Uno Stato non riconosciuto
Con la perestrojka di Michail Gorbačëv e la conseguente liberalizzazione politica a livello regionale, in Moldavia si avviò un processo di derussificazione che portò, ad esempio, all’introduzione dell’alfabeto latino, all’abolizione del russo come lingua ufficiale. La popolazione di lingua russa presente in Moldavia nella regione della Transnistria, vedendosi, negata anche il diritto di manifestare contro tali disposizioni, nel 1990 organizzò un referendum. Il risultato della consultazione popolare portò la regione a dichiarare la secessione dalla Moldavia e alla proclamazione della Repubblica Moldava della Transnistria. L’anno dopo, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la nascita della Repubblica di Moldavia, la situazione politica della Transnistria rimase immutata. L’ONU non ha mai riconosciuto l’indipendenza della Transnistria che al momento si vede riconosciuta solo dalle repubbliche secessioniste di Abcasia e Ossezia del Sud (a loro volta non riconosciute a livello internazionale) e dalla Russia.
Quali sviluppi sono attesi
La Russia, in realtà, sostiene la Transnistria non solo politicamente ma anche militarmente ed economicamente. Il territorio, infatti, è difeso da un contingente formato da diverse migliaia di soldati russi ed è sede del più grande deposito di armi e munizioni dell’Europa centro orientale, memoria sovietica. Ultimamente le pressioni del governo moldavo sulla popolazione russofona ha spinto quest’ultima a richiedere un ulteriore aiuto al Paese di riferimento. La Transnistria ha, infatti, richiesto l’annessione alla Russia.
Se ciò accadesse, si intuisce che lo scenario di guerra con l’Ucraina cambierebbe notevolmente. Si aprirebbe un’ulteriore porta verso il Paese guidato da Zelensky come potrebbe ventilarsi l’ipotesi di un’invasione della Moldavia con conseguente allargamento del conflitto. Al tempo stesso, potrebbe essere l’Ucraina a tentare l’attacco per acquisire l’arsenale.