Tutti conosciamo il famigerato Torrone dei Morti, che in questo periodo, proprio a ridosso del giorno di Halloween, Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti del 2 Novembre, si trova nei negozi di dolciumi e in tutte le pasticcerie della Campania. Qual è la storia del torrone e com’è legato al giorno dei morti?
Torrone, storia del dolce simbolo del giorno dei morti
Il Torrone dei Morti, denominato così in onore di Antonio da Casoria, prende questo nome proprio dalla tradizione antica legata alla preparazione di questo dolce, che veniva cucinato come omaggio al proprio caro per accompagnarlo nell’ultimo viaggio.
Questa ghiotta prelibatezza era anche un modo per rendere più “sopportabile” una giornata come il 2 Novembre che in genere è accompagnata da sentimenti di nostalgia e tristezza, nel ricordo di persone care che non ci sono più.
Non si tratta ovviamente del torrone classico, quello duro con le mandorle per intenderci, ma è anzi morbido e cremoso, in genere si scioglie in bocca, tanto è vero che a Napoli lo chiamano “muollo”.
Tanti gusti ma una antica ricetta
Oltre al classico gusto alla nocciola, ci sono molte varianti: al caffè, alle mandorle, ripieno di riso soffiato, al cocco e così via. Tanti e diversi gusti ma la antica ricetta prevede diversi step come:
- Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente.
- Prendete uno stampo per torrone e rivestitelo con cura con il cioccolato fondente e mettetelo nel frigo per almeno mezz’ora in modo tale che si indurisca.
- Sciogliete, in un’altra ciotola, il cioccolato bianco, lasciate raffreddare per qualche minuto ed aggiungete la crema alba (un preparato dolciario che viene utilizzato per rendere morbido il cioccolato nei ripieni dei cioccolatini e del torrone morbido) due cucchiaini di pasta di nocciole e le nocciole.
- Amalgamate il tutto e versate nello stampo. Lasciate in frigo per circa 4-5 ore in modo che il composto si compatti e solidifichi.
Il giorno dei morti e il Covid
Una ricorrenza che quest’anno sarà ancora più sentita, dato che darà la possibilità a molte famiglie che hanno perso i cari durante il lockdown di onorare la loro sepoltura. In tempo di Covid-19 però, anche le commemorazioni per i defunti dovranno adattarsi alle misure di sicurezza. Il nuovo Dpcm non contiene norme per la chiusura dei cimiteri e la sospensione delle cerimonie, a differenza che durante il lockdown. Spetterà ai sindaci emanare le ordinanze restrittive per gestire il tradizionale afflusso di fedeli e scongiurare assembramenti e rischio di contagi.