Lo spettro del morbillo torna a farsi sentire in Campania 14 anni dopo l’epidemia del 2002, quando si ammalarono di morbillo circa 40.000 bambini. La preoccupazione degli esperti è tutta nei dati venuti fuori oggi nel corso di una conferenza stampa che Fimmg, Fimp, Sip e Siti hanno tenuto all’Ordine dei Medici di Napoli.
«Il morbillo – spiegano gli esperti – è una malattia infettiva altamente contagiosa che può causare complicazioni anche gravi come polmoniti (1 caso su 20 pazienti infetti), infiammazioni acute dell’encefalo (1 caso su 2000 pazienti infetti) e persino morte (1 caso su 3000 pazienti infetti).
L’unico modo per evitare questa malattia è la vaccinazione, ma quando in una determinata popolazione risulta essere presente un alto numero di bambini ed adulti non vaccinati, il rischio di epidemie è particolarmente elevato: basti pensare che un solo paziente affetto da morbillo riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti con il vaccino, i quali a loro volta contageranno altri.
«In Campania – ha detto la professoressa Maria Triassi – i tassi di copertura vaccinale stanno calando sensibilmente, un situazione che deve essere presa in seria considerazione se si vogliono scongiurare conseguenze serie. Per questo abbiamo deciso di organizzare questa conferenza stampa e continuiamo a stimolare gli addetti ai lavori e i cittadini sull’importanza delle vaccinazioni».
I Dati
Dall’ultimo aggiornamento (25 gennaio 2016) inerente i dati di copertura vaccinale della prima dose di Morbillo-Parotite-Rosolia entro 24 mesi[1], pubblicato dal Ministero della Salute, emerge che in Campania risulta essere vaccinato solo l’83,66 % dei bambini. Più precisamente su una coorte di 58.131 bambini nati nel 2012 (54.839 nati da madre residenti + 3.292 nati da madre straniera) risultano essere vaccinati solo 48.632; da ciò si desume che 9.499 bambini non risultano essere protetti contro il morbillo.
Questo dato di copertura vaccinale è di gran lunga inferiore dalla soglia minima di sicurezza del 95% fissata dall’OMS per evitare epidemie di morbillo. Dai dati riportati dalla Unità Operativa Complessa di Epidemiologia e Prevenzione dell’ASL NA1 si evince che, nei soli primi tre mesi di quest’anno, in Campania sono stati segnalati 61 casi di morbillo di cui l’84% ricoverato in strutture ospedaliere: 30 casi (68 %) sono stati riportati in residenti della ASL Napoli 1 Centro; 23 casi (38%) in pazienti residenti nella ASL Napoli 2 Nord; 1 caso (1,6%) in paziente residente nella ASL Napoli 3 Sud; 1 caso residente nella ASL di Caserta (1,6%); 5 casi sono stati inseriti nella piattaforma Web dalla ASL di Salerno; 1 caso è stato inserito nella piattaforma Web dalla ASL di Benevento: e si tratta di dati che sottostimano il fenomeno perché non tengono conto del “sommerso”, cioè di tutti i casi di contagio che non sono stati segnalati dal personale preposto.
Da un’analisi epidemiologica-statistica delle 30 segnalazioni dei casi ospedalizzati per morbillo, residenti nell’ambito territoriale della ASL NA1 Centro, risulta che l’età pediatrica è più colpita e precisamente il 67% dei casi ha un’età compresa tra 0 e 18 anni e il restante 33% ha un’età >18 anni; l’età media è di 13 anni (range: 1– 45anni); il 74% circa non è vaccinato (6 casi = “non noto”); il 44% dei casi complicati ha meno di 5 anni di età.
Alla luce di questi dati i rappresentati dei medici campani appartenenti alle più importanti Federazioni che rappresentano le cure primarie per il bambino (FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri) e per l’adulto (FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) in associazione con le Società Scientifiche che si occupano, tra i loro temi più rilevanti, di vaccinazioni (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – SItI, e Società Italiana di Pediatria – SIP), lanciano un’allerta a tutta la popolazione (pediatrica ed adulta) che non risulta essere protetta contro il morbillo.
Di concerto con la professoressa Maria Triassi, ecco i consigli del pediatra consultoriale Rocco Russo: «Considerata l’alta contagiosità dell’infezione da morbillo, le attuali scarse coperture vaccinali contro il morbillo in Campania, ma soprattutto le perplessità scaturite della mancata segnalazione di altri casi per i quali non è stato necessario il ricovero ospedaliero (che non significa assolutamente che non siano presenti territorio) invitano tutti coloro (bambini di età superiore ai 12 mesi ed adulti) che non hanno contratto la malattia del morbillo ad effettuare in tempi rapidi la vaccinazione e/o a completare lo specifico programma vaccinale con la necessaria seconda dose di vaccino Morbillo-Parotite-Rosoliai. Questo proprio per scongiurare un’altra epidemia di morbillo nella loro Regione, simile a quella verificatasi nel 2002 (circa 40.000 bambini minori di 15 anni ammalati di morbillo nel periodo gennaio-luglio 2002)».
Soprattutto in questo periodo si raccomanda di contattare il proprio Medico nel caso in cui sia presente: febbre che diventa sempre più alta, associata a sintomi simil-influenzali (tosse secca, naso che cola, congiuntivite), puntini bianchi all’interno della bocca ed una specifica eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo.