Prende vita la società unica della banda larga voluta dal governo italiano, sotto la regia di Tim e di Cassa depositi e prestiti (Cdp). La situazione della banda larga in Italia è sempre stata piena di rallentamenti o lavori ancora da realizzare ma la situazione si starebbe finalmente sbloccando.
Situazione banda larga in Italia: il vertice di maggioranza
Un vertice di maggioranza ha dato il via libera al progetto individuato dalla società di telecomunicazioni e dalla cassa che investe il risparmio postale. All’incontro hanno partecipato:
- Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
- i ministri Roberto Gualtieri (alle Finanze), Stefano Patuanelli (allo Sviluppo economico), Adriano Bonafede (alla Giustizia), Dario Franceschini (Beni culturali), Roberto Speranza (Salute) e Paola Pisano (Innovazione)
- il vicesegretario del Partito democratico Andrea Orlando
- il capogruppo di Italia Viva Luigi Marattin,
- l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo.
Il progetto in breve
In sintesi, Tim e Cdp sono pronte a firmare una lettera di intenti per avviare una società della rete. Il primo tassello è Fibercop, gruppo a cui Tim conferirà la rete secondaria (dagli armadi alle case dei clienti) con la costituzione in occasione del prossimo consiglio d’amministrazione, il 31 agosto. Partner finanziario sarà il fondo statunitense Kkr, con il 37,5% delle quote, e socia anche Fastweb, al 4,5% con il conferimento della sua quota nella joint venture con Tim, Fiberflash.
Anche Tiscali si aggiunge alla cordata, impegnandosi a farne parte. “Il progetto consiste, in un primo momento, nel razionalizzare la rete di Tiscali creando le condizioni per agevolare la migrazione dei propri clienti sulla rete ultrabroadband di Fibercop. Gli interventi consentiranno inoltre a Tiscali di ridurre in modo consistente i costi di infrastruttura di rete, evitando duplicazioni. Nel medio-lungo termine e in linea con il piano di sviluppo di Fibercop, l’accordo consentirà a Tiscali di attivare sulla rete di nuova costituzione una quota significativa dei propri accessi“, si legge in una nota congiunta.
Cosa sarà Fibercop?
Fibercop sarà il veicolo per avvicinare a quel punto Cdp, che in dote porterà il suo 50% in Open Fiber, società nata per cablare il Paese e condivisa con Enel, che potrebbe cedere all’offerta del fondo australiano Macquaire. L’idea è che Tim mantenga il 50,1% della nascente società ma che si creino le regole per una guida “terza”. L’obiettivo è tranquillizzare le autorità garanti per le comunicazioni e la concorrenza e non incappare nello stop della Commissione europea, che vigila sull’operazione, visto che gli investimenti in rete possono beneficiare dei finanziamenti del Recovery fund.