La situazione al confine fra Ucraina e Russia è sempre più tesa e questo è di dominio pubblico, ormai. L’ammassamento di truppe prima da parte della Russia e poi da parte della NATO con in ultimo truppe tedesche dislocate su quel “fronte”. Non è cosa nuova che quel pezzo di Europa dell’est sia soggetto a tensioni anche di non poco conto.
Da quando si è disgregata la vecchia U.R.S.S. quel pezzo del mondo ha subito una serie di mutazioni sia territoriali che politiche che neanche si immaginava potessero mai realizzarsi in decenni ed invece hanno visto la loro realizzazione in pochi anni.
E’ chiaro che erano territori che subivano una certa “compressione” nell’inglobamento nel vecchio colosso comunista e al cadere di quel giogo si è dato libero sfogo a tutto quanto covava sotto le ceneri. Non è certo in una articolo come questo che si può tentare un focus politico, sociale e anche antropologico di quelle tensioni.
I timori russi e l’approccio americano
Se Putin ha mai attaccato Biden non ha perso nemmeno un minuto per allertare e mettere in moto la macchina NATO per far fonte a quella che lui stesso ha pubblicamente definito come la sempre più probabile “invasione” da parte di Mosca dell’Ucraina.
Solo qualche giorno fa la CNN faceva sapere che gli USA stavano già operando ed alla svelta per individuare “unità militari da inviare in Europa orientale in funzione deterrente dell’escalation militare avviata dalla Russia, che sta ammassando truppe sul confine con l’Ucraina”.
Il più grande timore di Mosca è che la NATO si stia troppo allargando ad est in Europa. Putin sa che il disegno tracciato porterà prima o poi l’Ucraina ad accomodarsi sotto l’ombrello della NATO e questo è un boccone troppo amaro e grosso da mandare giù
La NATO sulla situazione al confine Ucraina-Russia
Jens Stoltenberg – Segretario Generale della NATO
“Accolgo con favore gli alleati che contribuiscono con ulteriori forze alla Nato. La Nato continuerà ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere e difendere tutti gli Alleati, anche rafforzando la parte orientale dell’Alleanza. Risponderemo sempre a qualsiasi deterioramento del nostro ambiente di sicurezza, anche rafforzando la nostra difesa collettiva”
Parole chiare ed inequivocabili che lasciano spirare venti niente affatto rassicuranti. Quanto questa prova muscolare sia vera o solo una parata per mettere in mostra le proprie ‘possibilità’ ancora non è dato sapere ma che i rapporti Usa-Russia siano tesi da tempo è più che noto.
Molto più vicino all’autoritario Trump che non al democratico Biden, Putin non ha mai visto di buon occhio la politica neo espansionistica americana. Del resto, poi, l’idea della democrazia esportabile per mano propria è una teoria che lo zio Sam ha abbracciato da tempo e messo sul campo non raramente, anzi.
Certo, pensare nel 2022 di ritornare alla risoluzioni di controversie internazionali con l’arma della guerra non è solo raccapricciante ma, sicuramente, poco lungimirante ed anacronistico. Sembra essere ripiombati nella prima metà del novecento in piena Guerra Fredda quando non si lesinava occasione per alimentare quella contrapposizione che se non ci portò ad un terzo conflitto mondiale fu solo per motivi ancora non ben scandagliati.
Le reazioni
Prende posizione anche la U.E che scende in campo con la forza economica che mette a disposizione dell’Ucraina.
Ursula von der Leyen Presidente Commissione U.E
“L’Ucraina è uno Stato libero e sovrano e l’Ue è al suo fianco ed è fermamente impegnata” alla soluzione della crisi, ha aggiunto von der Leyen. L’assistenza sarà “immediatamente” disponibile. “Contiamo sul Consiglio e sul Parlamento europeo per l’adozione di questa assistenza finanziaria di emergenza il prima possibile”
Ringrazia e porta a casa il premier ucraino che, fra le altre cose avverte che i russi se dovessero entrare in territorio ucraino troverebbero una strenua resistenza.
Volodymyr Zelensky – Presidente Ucraina
“Sono grato a Ursula von der Leyen per la tempestiva decisione dell’Ue di concedere 1,2 miliardi di euro di assistenza macro finanziaria all’Ucraina. L’Ucraina forte è la chiave per la sicurezza europea. L’Ue dimostra ancora una volta il suo fermo sostegno all’Ucraina”
Draghi interpellato dal Presidente americano in persona non ha tardato a dichiarare “fermo sostegno a favore dell’integrità territoriale dell’Ucraina” nel momento stesso in cui dalla Casa Bianca si affermava senza tema di smentita che l’invasione ci sarà in febbraio.
Attenti al gas e basta Guerre!
Di sfondo a tutta questa questione c’è, però, lo scenario vero di quanto c’è in ballo in questa contrapposizione: il gas. Si, perché se le guerre in medio oriente sono sempre state guerre per il petrolio, al di là del vestito pseudo religioso o di liberazione che si è voluto dare loro. Questa è guerra per il gas!
Oggi noi riusciamo a capire bene quale sia la valenza economica in ballo quando alle affermazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sul fatto che da parte della NATO ci siano “annunci isterici” e “azioni concrete” la Casa Bianca ha minacciato come ritorsione in caso di conflitto la chiusura del gasdotto Nord Stream 2.