“Per capire fino in fondo un uomo e le sue idee bisogna andare nel posto in cui quell’uomo e quelle idee hanno avuto origine”. È questa la convinzione che muoverà Antonio a partire a bordo della sua cinquecento per conoscere quei luoghi della Grecia, dove scoprirà molto di più. La sindrome di Antonio di Claudio Rossi Massimi è un film on the road che racconta, con toni solari, lievi e spesso ironici, i dubbi e i malesseri esistenziali dell’anima, non tanto di una generazione ma di chi decide di misurarsi con il mondo. Un viaggio fatto anche di incontri, paesaggi incantevoli e un romantico amore. Accanto ai due giovani protagonisti – Biagio Iacovelli e Queralt Badalamenti – Remo Girone,Moni Ovadia, Antonio Catania e l’indimenticabile Giorgio Albertazzi nella sua ultima interpretazione cinematografica. Prodotto da Lucia Macale di Imago Film e Corrado Azzollini di Draka Production, il film sarà distribuito da Draka Distribution dal 17 novembre.
Il film sarà presentato all’interno di KINO – PANORAMA ITALIA, linea di programmazione dedicata al cinema italiano contemporaneo curata dal KINO in collaborazione con Alice nella città, che si svolgerà in concomitanza con la Festa del Cinema di Roma.
Sinossi
Nel settembre del 1970 Antonio Soris (Biagio Iacovelli) parte da Roma alla volta di Atene, con pochi soldi in tasca, alla ricerca della caverna e dei luoghi che hanno ispirato Platone. Arrivato in Grecia, conosce la bella e divertente Maria (Queralt Badalamenti). Rapito dal fascino della ragazza e dalla bellezza senza tempo dei luoghi che visitano insieme, il giovane si abbandona alla suggestione di un viaggio quasi fuori dalla realtà. In giro tra templi, mare cristallino e coste mozzafiato, i due ragazzi instaureranno un rapporto fatto di allegria e malcelata passione, di scambio sulla vita, sull’amore e sulla politica. Ma nel viaggio di Antonio ci saranno altri incontri: quello con Vassilis (Antonio Catania), il proprietario della locanda in cui alloggia Antonio, quello con Lissa (Chiara Gensini), una donna folle che pone indovinelli sul senso della vita, e ancora quello con Klingsor (Giorgio Albertazzi), il pittore silente che spera nel ritorno della sua compagna scomparsa da anni. Eppure non tutto è come sembra, e per Antonio luci ed ombre assumeranno aspetti e significati inattesi, raccontati dalla voce fuori campo dell’amico Gino (Remo Girone). Sullo sfondo, il sogno della rivoluzione, la liberazione dei costumi e la Grecia dei colonnelli.