Bianca Attolico (1931-2020)
“La signora dell’arte” è la mostra dedicata alla collezione privata di Bianca Attolico allestita al Casino dei Principi a Villa Torlonia. L’esposizione è stata promossa dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma in accordo con gli eredi Lorenzo ed Elena Attolico.
La mostra è un viaggio nell’animo artistico di Bianca Attolico , una raffinata collezionista di arte contemporanea, che ha raccolto nel corso della sua vita opere di grande valore. La Attolico aveva interessi molto ampi, e al mondo dell’arte si era avvicinata grazie al padre. Quest’ultimo, un affermato reumatologo che aveva una grande passione per l’arte, iniziò a collezionare quadri durante la Seconda Guerra Mondiale
La mostra, che si articola in diverse stanze del Casino dei Principi, vuole riproporre nell’allestimento, l’atmosfera dell’abitazione di Bianca Attolico. La sua casa ai Parioli, è stata un luogo di ritrovo per molte personalità di spicco del mondo dell’arte. Per più di trent’anni si riunivano e discutevano in casa Attolico galleristi, artisti, direttori di musei e critici
“La signora dell’arte”: la collezione di Bianca Attolico
In esposizione il pubblico potrà ammirare ben 58 opere, divise in ordine cronologico. Si parte dai pittori della prima metà del Ventesimo secolo fino alle opere degli artisti della Scuola Romana.
Nella prima sala al piano terra, il visitatore potrà ammirare un acquerello di De Chirico e un dipinto con cornice realizzato da Balla. Seguono opere di Morandi e Sironi a cui sono stati affiancati dipinti di alcuni artisti della Scuola Romana. Tra questi ricordiamo Ferruccio Ferrazzi, Alberto Ziveri, Mario Mafai e Fausto Pirandello che, con il suo Grande spiaggia del 1942, chiude la sala.
Negli anni Sessanta, Bianca Attolico iniziò a frequentare i laboratori di alcuni giovani artisti e ad acquistarne le opere. Tra i suoi preferiti citiamo Pino Pascali e Jannis Kounellis,. Nella sala dedicata agli artisti degli anni Cinquanta e Sessanta è possibileammirare opere come la Plastica rosa (1965) di Mario Schifano oppure l’inquietante pesce su fondo rosso di Pino Pascali, in bella mostra insieme ad altri autori dell’epoca tra cui Joseph Kosuth, Fabio Mauri, Piero Manzoni Francesco Lo Savio ed altri. Agli anni Settanta e all’arte povera è dedicata un’altra sala, in cui è possibile ammirare opere di Getulio Alviani, Pier Paolo Calzolari, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Luigi Ontani.
le passioni degli ultimi anni
Negli anni Ottanta, Bianca Attolico si appassionò agli artisti della Scuola di San Lorenzo, e anche in questo caso, iniziò a collezionarne le opere. Si tratta di lavori legati a ricerche sperimentali realizzate da artisti italiani e stranieri. In mostra sono visibili, ad esempio, opere di Gianni Dessì, Nunzio, Bianchi e Ceccobelli, a cui seguono opere di artisti contemporanei del calibro di Vanessa Beecroft, Regina Galindo, Alfredo Jaar, William Kentridge, Nicholas Llobo, Jonathan Monk ed altri.
Tra le recenti passioni della collezionista, ricordiamo la fotografia a cui la Attolico si avvicinò intorno al Duemila, quando fu colpita dall’attività di Francesco Vezzoli. Nel corso della mostra si percepisce chiaramente che gli interessi di Bianca Attolico spaziavano notevolmente, abbracciando innanzitutto le nuove generazioni, e senza disdegnare l’arte africana, la sudamericana e quella asiatica.
La mostra, infine, è arricchita da una serie di fotografie che ricordano Bianca Attolico in compagnia di alcuni artisti che frequentava.
Foto di copertina: Mimmo Palladino, senza titolo, 1983 (terracotta policroma)