Tanto tuonò che piovve. La Sicilia entra in zona gialla ed è la prima regione italiana a ‘colorarsi’ di nuovo dopo mesi di totale bianco applicato a tutte le regioni italiane. Un sistema quello delle colorazioni rispetto al grado di rischio contagio che ha suscitato in passato vespai di polemiche, come al solito, in Italia.
Un provvedimento automatico e dovuto a quanto pare, sì perché i numeri parlano chiaro: 22.589 tamponi processati e tasso di positività al 7,4% con un incremento dell’1% sul giorno prima e un trend ascendente davvero impressionante nell’ultima settimana.
Ovviamente, si è aperta la caccia al capro espiatorio. Sotto accusa i pochissimi controlli sul territorio e l’ancor più scarso senso civico di residenti e turisti ma la verità è che la Sicilia è la regione a più bassa percentuale di vaccinazioni effettuate. Un caso, quello siciliano, che è un mix davvero micidiale di carenze, disinformazione e disinteresse.
Il problema si fa ancora più inquietante se si pensa ai tanti che in Sicilia sono andati in vacanza ed ora rientrano a casa senza alcun obbligo cui sottostare e, quindi, veicoli naturali di eventuali contaminazioni che poi si potranno propagare tranquillamente attraverso luoghi di lavoro, di incontro e scolastici.
Guai a parlare di queste cose, naturalmente, si rischia il linciaggio mediatico e fisico. Bacchettoni, omologati e schiavi del sistema è il minimo con cui si possa essere etichettati se si richiede che le norme di protocollo – cui siamo ancora tutti sottoposti sia chiaro – vengano rispettate. Il sentire comune percepisce come tediose e mal sopportabili queste reazioni.
La Sicilia entra in zona gialla, cosa cambia?
Quali cambiamenti, dunque, sono resi obbligatori con l’entrata in zona gialla? Mascherine al chiuso ma anche all’aperto, ristorazione consentita per un massimo di quattro persone per tavolo, capienza limitata per stadi, teatri, cinema e concerti, green pass sempre a portata di mano.
Non grandissimi cambiamenti essendo solo una zona gialla e non arancione o rossa, cambia nulla per gli spostamenti e le altre sono solo le classiche accortezze finora suggerite. Non ci saranno chiusure e nemmeno coprifuoco. E’ più che altro un invito ragionato allo stare attenti e alzare di un pochino le misure di sicurezza. Certo se i numeri vanno ancora su poi la situazione è destinata a cambiare.
La Sicilia entra in zona gialla, chi la seguirà?
Sta di fatto che la Sicilia è la prima ma non tarderanno altre regioni ad accodarsi nella colorazione, per ora gialla, ma trend e varianti alla mano si può essere facili profeti di un futuro imminente a colori tutt’altro che sgargianti.
Certo l’idea è evitare qualsiasi altro blocco di carattere economico che non riusciremmo ad assorbire secondo i più ma questo significa instabilità e vita sul filo del rasoio, dovremmo abituarci ma riusciremo a farlo?
Magari, al di là di protocolli e profilassi basterebbe fare appello al buon senso comune ma forse proprio quello lo abbiamo abbondantemente perso per strada. Il senso di comunità sta facendo sempre più spazio all’egoismo più sfrenato e la totale mancanza di considerazione dell’altro da se.
Non si spiegherebbe altrimenti il dilagare dei non vax anche in gangli fondamentali come scuola e sanità con sindacati a dare man forte a pretese e pronti a trasformare in pseudo lotte sociali deliri e deliqui di ogni genere.