Donana, uno dei più importanti parchi nazionali europei situato alle foci del Guadalquivir nel sud della Spagna, rischia di prosciugarsi completamente come conseguenza di un lungo periodo di cattiva gestione e sovrasfruttamento delle sue risorse idriche. Questo sito, considerato Patrimonio Mondiale, rappresenta un sostegno per l’economia regionale e un habitat importante: ogni anno opsita circa sei milioni di uccelli migratori e conserva una delle specie ‘iconiche’ e tra le più minacciate della fauna europea, la lince iberica. Lo studio “Salvare Donana: dal pericolo alla prosperità”, prodotto per il WWF dal Dalberg Global Development Advisors, analizza anche altre minacce incombenti come il dragaggio e l’estrazione e stoccaggio del gas.
Finora le attività economiche nocive, tra cui l’agricoltura intensiva e le modificazioni dell’alveo del fiume, hanno ridotto dell’80% l’acqua che raggiunge l’area umida. Secondo l’analisi WWF sono circa 1.000 i pozzi illegali e 3.000 gli ettari di allevamenti illegali a cui imputare l’uso insostenibile dell’acqua e che per questo dovrebbero essere chiusi. Nonostante Doñana sia protetta da numerosi accordi internazionali, compresa le Direttive UE e la Convenzione sui Patrimoni Mondiali, il governo spagnolo ha fallito nella sua missione di salvaguardia del sito dalle attività economiche nocive che hanno minato il suo eccezionale valore naturale; allo stesso tempo manca un piano di gestione idrica che contempli la tutela del complesso sistema di zone umide e dell’estuario.
Doñana non è l’unico caso: Al momento ci sono almeno dodici siti naturali UNESCO in Europa altamente minacciati da attività economiche nocive (tre dei quali in Italia: le isole Eolie, il Delta del Po e la Laguna di Venezia). Tutti sono anche protetti da Uccelli e Habitat dell’Unione Europea (Direttive Natura UE) e fanno parte della rete europea Natura 2000 delle aree protette. La minaccia attuale è un segnale di mancanza di una corretta attuazione della legislazione esistente. Il WWF sta attualmente conducendo una campagna per garantire che le leggi attuali siano mantenute e attuate efficacemente contro le attività industriali nocive, come l’agricoltura non sostenibile, l’energia e le infrastrutture di trasporto (#NatureAlert). La Commissione europea dovrebbe pubblicare la sua comunicazione sul futuro della natura in autunno di quest’anno. Il WWF ha deciso di fare del Coto Donana un caso esemplare su scala europea.
“Il Coto Doñana è a un bivio: o il governo spagnolo si attiene agli impegni internazionali creati per salvaguardare quest’area vitale che produce benefici a tutto il mondo, oppure, continuando a concedere permessi di sfruttamento arriverà al punto di non ritorno. La situazione è già critica e la prospettiva è che questo sito venga catalogato tra quelli più a rischio nel patrimonio mondiale” – ha dichiarato il direttore del WWF Spagna, Juan Carlos del Olmo.
“Doñana è un luogo di eccezionale valore e uno dei più protetti d’Europa: tuttavia la sua sopravvivenza è a rischio. Il rischio è che Doñana possa essere perso per sempre, così come molte altre aree protette e specie in Europa. Le attività che stanno danneggiando l’area violano le leggi europee, norme che tutti i governi dell’UE hanno l’obbligo di applicare e che devono essere rafforzate dalla Commissione europea. E’ il momento di mostrare responsabilità politica e fare ciò che è necessario per consentire a Doñana e ad altre aree importanti di svilupparsi a vantaggio della biodiversità e delle persone. “,
Ha dichiarato Geneviève Pons, direttore del WWF Ufficio politico europeo.