Nella Settimana Mondiale delle Vaccinazioni, l’UNICEF sottolinea che i vaccini proteggono la vita e la salute di miliardi di bambini ma che tuttora circa 1,4 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno (dato 2016) per malattie che si potrebbero evitare grazie a un vaccino esistente.
Circa un quarto della mortalità infantile globale (decessi nella fascia di età 0-5 anni) è causata da polmonite, diarrea e morbillo, malattie che nella maggior parte dei casi si sarebbero potute prevenire con i vaccini.
A livello globale, un bambino su sette – oltre 19 milioni in tutto – non riceve le vaccinazioni di routine. 13 milioni di bambini non hanno mai ricevuto neppure un vaccino, esponendo se stessi e le loro comunità al rischio di malattie infettive potenzialmente mortali ed erodendo i progressi conquistati anche in altri ambiti della salute pubblica.
A non ricevere le vaccinazioni sono soprattutto i bambini più poveri e vulnerabili, esattamente coloro che ne avrebbero bisogno più di tutti gli altri. A cominciare da coloro che soffrono per guerre, calamità naturali o movimenti di popolazione forzati.
Nonostante tutte queste difficoltà, i vaccini non sono mai stati efficaci come oggi nel proteggere la vita dei bambini. Uno dei principali meriti di questi fenomenali successi va tributato al duro lavoro di tanti operatori sanitari che si recano di villaggio in villaggio per immunizzare i bambini, spesso superando timori e sospetti.
«Si stima che i vaccini abbiano salvato le vite di circa 3 milioni di bambini solamente l’anno scorso. 3 milioni di futuri medici, insegnanti, artisti, leader di comunità, madri e padri che oggi sono vivi grazie a milioni di operatori e volontari che hanno percorso centinaia di miglia per raggiungere anche le comunità più remote, attraversando giungle e superando mari pur di raggiungere ogni bambino» spiega Robin Nandy, a capo dei programmi dell’UNICEF per le vaccinazioni. «Continueremo a collaborare con i governi, anche nei luoghi afflitti dalle guerre, per sostenere questi eroi mai abbastanza celebrati, che svolgono la loro preziosa missione per salvare vite umane.»