All’Auditorium del Centro Sociale di Salerno (quartiere Pastena – Via Cantarella), andrà in scena “La semplicità ingannata” – Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne di e con Marta Cuscunà, uno spettacolo di Centrale Fies (coproduzione Operaestate Festival Veneto), che il direttore artistico di Mutaverso Teatro, Vincenzo Albano, ha fortemente voluto offrire al folto pubblico della sua stagione.
Attesa da diversi anni, l’ospitalità in Campania di Marta Cuscunà, artista che dal 2009 fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies (Dro, TN) è una prima assoluta, resa possibile grazie al dialogo di Albano con altri operatori del territorio: Interno 5 e TAN di Napoli.
La rappresentazione fa parte di una trilogia interamente dedicata alle Resistenze femminili e non a caso a Salerno viene presentato nella settimana della Festa della Donna.
Il contesto storico in cui si svolge lo spettacolo è il Cinquecento, quando avere una figlia femmina era un problema: agli occhi del padre equivaleva ad una perdita economica.
Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere accasata con una dote modesta, mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi salati. L’alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero era la monacazione forzata.
Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di Resistenza unica nel suo genere, trasformando il convento in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca.