“La scrittura di gialli e noir” è il titolo della lezione che Maurizio de Giovanni terrà il 4 maggio, alle ore 11 presso l’Aula Pessina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Edificio centrale), nell’ambito del corso di Letteratura italiana (prof. Pasquale Sabbatino) e del Master in “Drammaturgia e Cinematografia. Critica, scritture per la scena e storia”.
L’incontro, aperto dai saluti di Gaetano Manfredi, Rettore dell’Ateneo Federiciano, e di Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, sarà introdotto da Massimo Marrelli e Pasquale Sabbatino.
«La lezione di Maurizio de Giovanni avrà una dimensione laboratoriale – afferma Pasquale Sabbatino – e lo scrittore si confronterà con studenti e professori che vestono gli abiti di lettori della sua recente produzione. Durante il corso di Letteratura italiana sono stati analizzati “In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi” e “Buio per i bastardi di Pizzofalcone”, due testi ambientati in due stagioni del Novecento napoletano, seguendo le domande che scrittore e lettore si pongono di fronte alla scrittura di gialli e noir (Who? What? When? Where? Why?), stando al gioco delle piste false e di quelle nascoste, valutando le carte messe sul tavolo della scrittura in attesa del colpo di coda della carta vincente finale, delineando le storie parallele e individuali e cogliendo il loro intreccio. In tal modo ci siamo trasformati in lettori-commissari che indagano sui delitti messi in scena e sul cast degli ipotetici assassini. La vera attrattiva dei romanzi di Maurizio de Giovanni resta, a mio avviso, la capacità dello scrittore di raccontare, attraverso storie napoletane, le Grandi storie, quelle che danno corpo e anima al dolore e alla gioia, alla speranza e alla disperazione, al naufragio e alla ripresa del viaggio, alla guerra e alla pace, alla morte e alla risurrezione di ciascun uomo”.
Maurizio de Giovanni illustrerà agli studenti le tecniche di scrittura di un giallo, soffermandosi sul confronto, dal punto di vista del romanzo nero, tra la città degli anni Trenta e quella contemporanea.