In Russia la situazione dei diritti umani è molto allarmante, nella finta democrazia di Putin i diritti delle minoranze e dell’opposizione vengono costantemente calpestati, ora palesemente, ora più subdolamente in nome della tradizione e della volontà del popolo russo
In particolare la già non rosea condizione degli omosessuali in questo paese è drammaticamente peggiorata con l’approvazione della legge che vieta “la propaganda di modelli sessuali non tradizionali davanti ai bambini.” Dietro questa forma così generica si nasconde una vera e profonda discriminazione ufficializzata verso gli omosessuali.
Infatti la legge vieta sia di fare manifestazioni, comizi, raduni, e apparizione in TV ma cosa più grave anche qualsiasi effusione in pubblico, e parlo di cose minime come anche tenersi per la mano, pena prevista multe salate e anche reclusione.
Ora bisogna fare un passo indietro perché è facile giudicare e condannare secondo i nostri canoni occidentali… anche se mi sa che degli estimatori questa legge la troverebbe anche in Italia. La Russia non è un paese che ha avuto una tradizione democratica e una cultura dei diritti spiccata, basti pensare che nel corso della storia ha vissuto sempre forme abbastanza totalitarie, prima con gli Zar, poi con il comunismo e la dittatura spietata di Stalin.
Negli anni 90′ con l’apertura al capitalismo e alla democrazia dal punto di vista dei diritti le cose sembravano migliorare, infatti una serie di leggi completate nel 1997 avevano di fatto depenalizzato l’omosessualità che fino ad allora poteva essere causa di allontanamento da qualsiasi carica e addirittura di deportazione nei gulag per la “rieducazione.”
Purtroppo il processo democratico in Russia non è mai stato completo e interessi delle lobby, infiltrazioni mafiose e corruzione sono all’ordine del giorno, e fanno parte del tessuto politico della nazione, che ha trovato in Putin una guida, un uomo forte e della provvidenza in grado di gestire e controllare le fragili istituzioni democratiche russe, guidando il paese verso una crescita economica costante e forte, istituendo di fatto una sottospecie di dittatura carismatica, mascherata da un velo di democrazia e populismo.
Detto ciò appare meno pazzesca ma non meno drammatica l’istituzione di questa legge, che ha conseguenze sociali che vanno molto al di là del testo in sé, poiché il diritto non è qualcosa che sta nei tribunali o che ha a che fare solo con la regolamentazione. É la prospettiva che una società vuole darsi, un indirizzo di valori, e una meta da raggiungere, non stupisce pertanto che in Russia il reato di “propaganda omosessuale” che in teoria dovrebbe “solo” vietare le manifestazioni e gli atti (anche semplici abbracci in pubblico) abbia dato il là ai sentimenti più beceri ed omofobi e le violenze sono aumentate tantissimo. La legge ha anche un ruolo educativo verso le masse e quindi una legge può davvero cambiare la società e il modo di pensare in questo caso in peggio.
Le violenze contro i gay sono aumentate tantissime, e vanno dalle umiliazioni verbali, a quelle fisiche più gravi, compresi omicidi, agli attacchi in TV come quelle fatte da un conduttore televisivo che dice che i gay non possono donare gli organi e che il loro cuore andrebbe bruciato.
Questa legge ha permesso all’omofobia, al maschilismo peggiore di esplicarsi al massimo e di trovare una giustificazione un rifugio e un permesso nella legge stessa, rendendo la situazione drammatica.
Ho visto delle foto a riguardo e la cosa che mi ha colpito è lo sguardo satollo di soddisfazione e pieno di sé degli aggressori, mentre circondano un ragazzo gay che tiene lo sguardo triste e abbassato, quasi rassegnato, immagino quanta sofferenza anche meno visibile, che non ha voce i paesi più sperduti di questa immensa nazione nascondano. E quanto sia drammatico essere gay in un paese dove anche la legge ti è ufficialmente nemica.
Nessun governo si permette di fare la voce grossa con la Russia dicendole di rispettare i diritti umani fondamentali, nessuno può o vuole permetterselo.
Non si tratta di proporre i matrimoni LGBT, lo sappiamo che la Russia non è l’Islanda o la Nuova Zelanda, ma si tratta di proporre quei diritti fondamentali dell’individuo che andrebbero universalmente riconosciuti e garantiti. La Russia non deve chiudersi nel suo conservatorismo, il mondo ha bisogno che continui il suo processo di ammodernamento e di dialogo con i paesi occidentali.
Non è facile essere gay in un paese che ha ancora forti sacche di pregiudizio e di omofobia, e non basta una legge contro questa, che a mio avviso crea enormi problemi sul piano giudiziario, e crea ulteriore ghettizzazione proponendo l’omosessuale come qualcosa da proteggere e e circoscrivere quasi fosse un animale raro. Ci vuole il riconoscimento paritario di tutti i diritti concessi ad una coppia eterosessuale e come abbiamo visto in Russia, una legge ha cambiato in peggio la società , così in Italia una legge potrebbe cambiare in meglio la società e il modo di intendere le relazioni e il nostro vivere comune.
Antonio Clemente