La Ruota degli Esposti di Napoli risale al 1300. All’epoca si contavano brefotrofi un po’ in tutto il Paese già da diversi secoli. La Ruota era nata come strumento di pietà cristiana rivolto ai neonati che non avrebbero ricevuto le giuste cure o perché illegittimi o perché le loro famiglie non disponevano di sufficienti mezzi di sussistenza. Ne parliamo dopo che nella domenica di Pasqua un neonato è stato affidato alla Culla per la vita presso la clinica Mangiagalli di Milano.
Dalla Rota degli esposti alla Culla per la vita
La prima Ruota, o come si diceva allora Rota, nacque in Francia nel 1188 presso l’ospedale dei Canonici di Marsiglia. Dieci anni dopo apparve anche in Italia, a Roma, per volontà di Papa Innocenzo III, nell’ospedale di Santo Spirito in Sassia. Con il passare del tempo, le ruote si diffusero nel resto d’Italia, fino a raggiungere il numero di 1200, e d’Europa e “lavorarono” a pieno ritmo fino a tutto il XIX secolo. Il considerevole aumento demografico ebbe come conseguenza anche un aumentato uso della ruota e a un affollamento dei brefotrofi. Nel 1923, il “Regolamento generale per il servizio d’assistenza agli Esposti”, emanato dal primo governo Mussolini, decretò la chiusura delle ruote.
Settant’anni dopo sono ricomparse, col nome di Culla per la vita, in una versione più moderna e tecnologica. La struttura girevole è stata sostituita da un sistema con due piccole serrande e al posto del campanello troviamo un pulsante che attiva un allarme acustico.
La Ruota degli Esposti di Napoli
In via Annunziata, a Napoli, a pochi passi dalla Stazione Centrale e da porta Nolana, è ancora visibile l’antica Ruota degli Esposti. La sua forma cilindrica, il sistema rotante e lo sportellino assicuravano l’anonimato alle persone che lì riponevano i neonati di cui non potevano occuparsi. Un campanellino da suonare al momento della consegna assicurava, invece, che i piccoli fossero presi in carico subito. La Ruota degli Esposti era inserita all’interno della Real Casa Santa dell’Annunziata, l’istituzione nata, appunto per l’accoglienza e l’assistenza di neonati abbandonati. Fondata nel 1305 per volere dei nobili fratelli Nicolò e Jacopo Scondito, ottenne, qualche decennio dopo, anche il sostegno della Regina Sancha di Majorca, moglie del Re Roberto d’Angiò. Nel Quattrocento, grazie al sostegno della Regina Giovanna, fu ampliata e nel secolo successivo diede vita addirittura al Banco dell’Ave Gratia Plena, progenitore del Banco di Napoli.
Esposito e Proietti
Due dei cognomi più diffusi ancora oggi tra Napoli e Roma sono rispettivamente Esposito e Proietti. La loro origine va cercata proprio in quel cilindro di legno, la Ruota, che per secoli ha rappresentato una nuova opportunità per decine migliaia di bambini. La Ruota degli Esposti a Napoli ha dato vita a intere generazioni di Esposito. La Ruota dei Reietti a Roma ha dato vita a dinastie di Proietti.
In copertina foto di Esi Grünhagen da Pixabay