In questi ultimi mesi il Recovery Plan è al centro della discussione quotidiana, nel piano definitivo sono stati approvati 59 miliardi di euro a sostegno della rivoluzione verde e della transizione ecologica, che comprendono tra gli interventi sia investimenti a supporto delle aziende che diventeranno sempre più green, sia per favorire l’acquisto di mezzi pubblici e installazioni eco-friendly. I cittadini saranno, come sempre negli ultimi anni, incentivati ad acquistare autovetture sostenibili. automobile.it, sito di annunci di auto usate, nuove, Km 0 e a noleggio, ha prodotto insieme ai suoi esperti un approfondimento per scoprire le opzioni che offre l’evoluzione tecnologica nel mondo automotive.
Negli ultimi anni la presa di coscienza della situazione globale sulla “questione verde” ha sottolineato la necessità di ridurre drasticamente i livelli di inquinamento nelle grandi città ed ha spinto i costruttori ad adottare motori ecologici e innovativi nelle vetture che guidiamo tutti i giorni. Se in passato, infatti, si poteva optare tra un propulsore a benzina e uno diesel, i tempi moderni e l’evoluzione tecnologica consentono adesso agli automobilisti di poter scegliere anche tra un’auto ibrida o elettrica.
Rivoluzione verde, i tipi di motorizzazione
Le vetture ibride tipo sono equipaggiate da due distinti propulsori, cioè un motore a combustione, benzina o diesel, e un motore elettrico. La particolarità di questo tipo di auto è data dal fatto che entrambi i motori lavorano in sinergia così da garantire non solo una decisa riduzione delle emissioni nocive, ma anche un sostanzioso risparmio nei consumi di carburante. Bisogna fare quindi un po’ di chiarezza sulla differenza tra le 4 principali motorizzazioni ibride:
- Micro Hybrid: non hanno un motore elettrico adibito alla trazione ma un impianto elettrico più efficiente. Il dispositivo Start&Stop permette il recupero di energia durante la sosta.
- Mild Hybrid: il motore elettrico entra in funzione solo in alcuni momenti, come la marcia a basse velocità e l’accensione. Le auto mild hybrid sono più economiche rispetto alle full e alle plug-in.
- Full Hybrid: Il motore elettrico funziona sia in autonomia che in sinergia con quello termico. La batteria si ricarica sfruttando l’energia prodotta dal motore termico e dalle decelerazioni.
- Plug-In Hybrid: il motore elettrico può garantire fino a 50/60 km di autonomia. La batteria si ricarica con una presa domestica o una colonnina. Attualmente è la tecnologia più performante.
Le batterie e come alimentarle
Altra principale differenza tra auto ibrida ed elettrica riguarda la ricarica. L’auto ibrida, infatti, non necessita di ricarica in quanto il propulsore è alimentato da batterie al litio che si rigenerano durante la marcia grazie alla presenza di un generatore che sfrutta l’energia prodotta dal motore a combustione. L’auto ibrida, inoltre, ha la possibilità di sfruttare la rigenerazione in frenata per ricaricare il motore elettrico.
L’auto elettrica, invece, è equipaggiata esclusivamente con un motore elettrico alimentato da un pacco batterie che consente in questo modo di eliminare totalmente la presenza del propulsore termico. La differenza tra auto ibrida ed elettrica riguarda prima di tutto la necessità, per la seconda tipologia, di dover ricaricare il pacco batterie della vettura collegandosi a una colonnina per la ricarica o più in generale alla rete elettrica. Proprio l’autonomia delle batterie è il punto sul quale si stanno concentrando maggiormente i principali costruttori automobilistici per aumentarne la durata cercando, contestualmente, di ridurre i tempi di ricarica.
Se l’autonomia è, al momento, il punto dolente dell’auto “verde”, notevoli sono i vantaggi di questa tipologia di propulsione. In primo luogo, a differenza dell’auto ibrida, l’auto elettrica non inquina vista l’assenza del motore termico, e in secondo luogo consente di viaggiare nel silenzio pressoché totale. Il motore dell’auto elettrica, infatti, produce un leggero sibilo che, a seconda del modello, può venire sovrastato dal rumore del rotolamento degli pneumatici.
Rivoluzione verde: Auto ibrida GPL elettrica, il caso Suzuki
Come spesso accade, i giapponesi sono stati i precursori della tecnologia ibrida con alimentazione GPL. La Suzuki, infatti, ha adottato per alcune vetture la doppia alimentazione benzina/GPL in accoppiata al motore elettrico. In questo caso non possiamo parlare di un’auto ibrida a GPL “pura”, poiché il solo motore elettrico non è in grado di far muovere la vettura, ma viene valutata come un’ibrida a tutti gli effetti nel momento in cui viene omologata. Volendo, si può modificare un’auto nata ibrida successivamente all’acquisto montando un impianto GPL aftermarket: in questo caso verrà seguita la procedura standard richiesta quando si effettua questa modifica per una vettura dotata di motore a benzina.
Auto ibrida metano elettrica
Discorso pressoché identico può farsi per l’auto ibrida a metano e motorizzazione elettrica. In questo caso, però, non sono presenti in commercio vetture ibride dotate della doppia motorizzazione benzina/metano. Nei listini delle varie case produttrici sono presenti numerosi modelli di auto a metano, ma bisogna essere consapevoli che il prezzo di listino di una vettura del genere sarà più alto rispetto a una equipaggiata con motore tradizionale a causa della presenza di sofisticate bombole ad alta pressione.
Inoltre le prestazioni di un’auto a metano non sono paragonabili a quelle di un’auto GPL. In definitiva, se il futuro acquirente ha necessità di cambiare la macchina e volete tutelare sia l’ambiente che il portafoglio, dovrà prendere in considerazione la scelta di un’auto ibrida o elettrica. Vi troverete alla guida della migliore tecnologia disponibile al momento in commercio e riuscirete ad ammortizzare il costo di acquisto in breve tempo.