Le recenti norme tecniche per le costruzioni rendono obbligatoria la relazione sismica anche in Sardegna. Nonostante la credenza diffusa di una ‘asismicità’ dell’isola, la storia ci racconta come terremoti più o meno intensi si siano susseguiti in Sardegna. Questo adeguamento normativo consente ai geologi sardi di poter avere uno strumento in più per poter meglio conoscere il sottosuolo e le sue interazioni tra opere e terreno. Nonostante il rischio sismico in Sardegna resti molto basso occorre sensibilizzare l’attenzione della popolazione su questo argomento. A tal proposito, il Consiglio Nazionale dei Geologi insieme all’Ordine dei Geologi della Sardegna e alla Fondazione Centro Studi CNG organizzano il corso “La risposta sismica locale in contesti geologici complessi a supporto della progettazione strutturale e della pianificazione territoriale per la riduzione del rischio sismico” che avrà luogo a Nuoro (Aula Magna del Consorzio universitario).
“Un argomento quello del rischio sismico poco trattato in Sardegna dove la sensibilità comune è decisamente orientata verso il rischio geoidrologico” afferma Giancarlo Carboni, Presidente dell’Ordine Geologi della Sardegna che aggiunge “frane e alluvioni costituiscono una priorità, ma con rammarico constatiamo come il mondo professionale dei geologi non sia aiutato dalle istituzioni ad operare al meglio delle proprie capacità. Il mondo dei geologi professionisti avrebbe moltissimo da dire su queste materie – spiega Carboni -, purtroppo non abbiamo riscontri adeguati da parte delle istituzioni locali, tanto che ad agosto siamo stati costretti ad inviare una diffida all’ufficio del distretto idrografico della Sardegna su un bando che avrebbe dovuto porre le basi per una riorganizzazione delle aree a rischio frana e indicare una metodologia aggiornata per la valutazione del rischio, invece si è dimostrato carente e non rispondente alle aspettative”.
Sull’importanza del rischio sismico interviene anche Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del CNG: “Tenuto conto che la Sardegna è assoggettata al rischio sismico, è stato organizzato un corso di alta formazione, affinché i geologi siano sempre aggiornati ed acquisiscano quelle rigorose competenze, indispensabili quando si tratta di studiare i terremoti e le conseguenze che questi comportano. Gli studi di microzonazione sismica e di risposta sismica locale – continua – permettono ai geologi di fornire nelle fasi di progettazione (oltre che nelle previsioni urbanistiche) una lunga serie di elementi che giocano un ruolo imprescindibile nella sicurezza del territorio e dell’edificato. Infatti, in Sardegna oltre alla presenza di strutture tettoniche, va aggiunta la criticità legata alla vetustà di numerosi fabbricati ed alla stragrande prevalenza di costruzioni realizzate prima dell’entrata in vigore delle Nuove Norme Tecniche. Quindi, è facile comprendere come si debba mitigare una diffusa vulnerabilità del costruito, con l’esposizione di persone, di beni e di attività produttive, passando dalla conoscenza geologica del territorio” conclude il Presidente Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi.