Si terrà lunedì 13 aprile a Lariofiere (in occasione del MECI) il convegno “La rigenerazione urbana”.
Si tratta di una tematica complessa che coinvolge, in primo luogo l’indirizzo politico, ma anche la gestione amministrativa e finanziaria dei processi volti a dare un nuovo aspetto alle città.
Il primo problema da affrontare riguarda proprio l’identità e la qualificazione del centro di una città.
Rientra indubbiamente tra i beni comuni (o proprietà collettive), secondo la nota definizione della Ostrom (una forma di capitale sociale costruito nel tempo attraverso continui investimenti volti a migliorarne la produttività). Il centro, sotto il profilo funzionale, rappresenta, la molteplicità: gli usi sono residenziali, produttivi, a fruizione collettiva per le aree di interesse generale, dove si collocano anche i beni culturali in una sintesi tra città privata e città pubblica in funzione residuale di promozione della realtà produttive che vi operano. Le progettualità in campo sulla rigenerazione di tali ambiti peculiari richiede la consapevolezza del ruolo che i centri storici svolgono e che svolgeranno dopo l’azione rigeneratrice.
Altro profilo, strettamente connesso alla pluralità delle funzioni, è la valutazione sugli interventi da attuare da parte degli enti locali e dei privati interessati alla rigenerazione urbana del centro storico che, al di là delle esigenze di mera conservazione del patrimonio immobiliare, individui, nella generale azione di risanamento urbano dei centri, obiettivi di conservazione e promozione del patrimonio, ma anche di ritorno economico.
L’aspetto finanziario impone la valutazione di interessi non sono necessariamente coincidenti o perfettamente sovrapponibili: quello perseguito dalle amministrazioni ha obiettivi più ampi e di carattere generale, rivolti alla preservazione ed alla fruizione del patrimonio di interesse storico ed artistico, ma anche alla promozione del centro come luogo d’elezione per consolidare il tessuto sociale, accrescere gli spazi culturali e di servizio alla comunità. I privati hanno la necessità non solo di conservare i valori patrimoniali, ma anche di accrescerne la rendita finanziaria.
Entrambi hanno la necessità di disporre di strumenti finanziari adeguati, oltre di modalità d’intervento, che possano conciliare le finalità che sottendono valutazioni diversificate, nell’ottica della rigenerazione.
Vi sono attività di fund raising, strumenti premiali (compensazione, perequazione, incremento degli indici edificatori), incentivi fiscali, istituti propri della pianificazione urbanistica che possono prevedere l’impiego di partenariati pubblico-privato: si tratta di elementi che possono sostenere la finanza locale sulla quale non è possibile fondare, come nel recente passato, i progetti di rinnovamento dei centri storici. Il tema connesso alla rigenerazione urbana dei centri storici riguarda, naturalmente, gli istituti giuridici a disposizione delle amministrazioni (ma anche dei privati, in un’ottica partecipativa), nel particolare ambito della pianificazione urbanistica. Il panorama è assai ampio e stratificato, anche se non vi sono, a livello nazionale, norme di carattere generale che affrontano dettagliatamente il tema della rigenerazione urbana. Sono stati individuati strumenti come i Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana (PIRU) e il Documento Programmatico per la rigenerazione Urbana.
Sullo sfondo resta la indubbiamente connessa e mai sopita discussione sul consumo di suolo. Rivitalizzare il centro, anche e soprattutto sotto il profilo abitativo significa diminuire la necessità di nuovo consumo di suolo.
Promotori del convegno
LARIOFIERE, ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI, AEQUA, UNITEL (Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali) CON IL PATROCINIO UNIVERSITA’ DELL’INSUBRIA
Programma
Saluti: arch. Davide Maspero, consigliere di ANCE COMO.
Interventi:
“Un piano di rinascimento urbano per gli enti locali. Gli aspetti finanziari”.
Lorenzo Bellicini, Architetto, direttore di CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio)
– “Strumenti di pianificazione per la rigenerazione urbana, con particolare riguardo ai centri storici, nella legislazione vigente”.
Mario Lavatelli, avvocato, vice presidente della Camera Amministrativa dell’Insubria
– “I centri storici tra diritto e urbanistica: categorie, esperienze, strumenti”.
Emanuele Boscolo, professore associato di diritto amministrativo presso l’Università dell’Insubria
– “Gli strumenti per la rigenerazione urbana nella pianificazione urbanistica”.
Giuseppe Ruffo, architetto, dirigente dell’Area Urbanistica del Comune di Cantù.
– “Oneri di urbanizzazione e costi di costruzione da leva finanziaria a strumenti di promozione?”
Marco Sica, professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università dell’Insubria
– “Strumenti ed accordi di programma per la riqualificazione dei centri storici”.
Matteo Accardi, avvocato, dirigente Affari Generali della Provincia di Como.
-“Azione e ruolo degli Enti locali a sostegno della rigenerazione edilizia in ambito urbano”.
Giuseppe Cosenza, architetto, dirigente dell’Area Urbanistica del Comune di Como.
– conclusioni.
Vincenzo Latorraca, avvocato, segretario di AEQUA
Presiede: Maurizio Cafagno, ordinario di diritto amministrativo presso l’Università dell’Insubria e Presidente di AEQUA