La Costituzione della Repubblica Italiana è stata promulgata il 27 dicembre 1947 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 1948. È una costituzione flessibile, che può essere modificata solo con una legge di revisione costituzionale o riforma costituzionale.
Come si fa una riforma costituzionale?
L’iter di una riforma costituzionale è soprattutto disciplinato dall’articolo 138 della Costituzione. La proposta di legge di revisione costituzionale è presentata da almeno un quinto dei membri di una Camera o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali.
La proposta di legge viene poi esaminata dalle Camere, che la approvano con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi. Nella seconda votazione, la legge deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera.
Se la legge viene approvata dalle Camere, è sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Se il referendum non viene indetto, la legge di revisione costituzionale entra in vigore.
Le riforme costituzionali approvate
Dal 1948 ad oggi, sono state approvate 15 leggi di revisione costituzionale. Le più importanti sono soprattutto le seguenti:
- Legge costituzionale n. 1 del 1953, che ha introdotto l’elezione a suffragio universale e diretto del Presidente della Repubblica.
- Legge costituzionale n. 2 del 1963, che ha stabilito un numero fisso di deputati e senatori, l’istituzione della regione Molise e la ridefinizione della Corte costituzionale.
- Legge costituzionale n. 1 del 1993, che ha introdotto il bicameralismo perfetto, con l’uguale potere di entrambe le Camere.
- Legge costituzionale n. 2 del 1999, che ha riformato il sistema elettorale, introducendo il maggioritario con premio di maggioranza.
- Legge costituzionale n. 1 del 2001, che ha introdotto la parità di genere tra candidati e vincitrici in tutte le elezioni.
- Legge costituzionale n. 1 del 2020, che ha ridotto il numero di parlamentari da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori.
Le prospettive future
Le riforme costituzionali sono soprattutto un tema ricorrente nel dibattito politico italiano. In futuro, è possibile che vengano approvate anche ulteriori riforme, volte a migliorare il funzionamento delle istituzioni e a rendere la Costituzione più adatta alle esigenze del XXI secolo.