Sempre più spesso nel settore dell’automotive e in generale nella quotidianità sentiamo utilizzare termini come “vehicle-to-grid (V2G)”, “vehicle-to-home (V2H)” o, più comunemente, “ricarica bidirezionale”. Di cosa, però, parliamo realmente? Quale sarà il suo apporto al mondo della mobilità elettrica? Lo scopriamo con la storia di oggi.
Cosa vuol dire mobilità elettrica?
La mobilità elettrica si riferisce all’utilizzo di veicoli a propulsione elettrica (EV) per il trasporto di persone e merci. Questi veicoli sono alimentati da batterie elettriche e motori elettrici, anziché da motori a combustione interna che bruciano carburante fossile come benzina o diesel.
L’utilizzo della mobilità elettrica sta diventando sempre più popolare a causa dei suoi numerosi vantaggi. In primo luogo, i veicoli elettrici sono più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai veicoli a motore a combustione interna. Ciò significa che hanno una maggiore autonomia e possono percorrere maggiori distanze con la stessa quantità di energia.
Le parole di Enric Asuncion, founder di Wallbox
La ricarica bidirezionale è davvero il futuro della mobilità elettrica? Andiamo ad scoprire quelle che sono le idee e le sensazioni di Enric Asuncion, founder di Wallbox per quanto riguarda il racconto della storia di oggi:
Cos’è Wallbox?
Wallbox è un’azienda internazionale dedicata a cambiare il modo in cui il mondo utilizza l’energia nel settore dei veicoli elettrici. Wallbox crea dei sistemi di ricarica intelligente che combinano una tecnologia innovativa con un design eccezionale e che permettono di gestire in maniera ottimale il rapporto tra veicolo, fonte energetica, edificio e caricabatterie.
L’azienda offre un portafoglio completo di soluzioni di ricarica e gestione dell’energia per uso residenziale, commerciale e pubblico in più di 100 Paesi. Fondata nel 2015, con sede a Barcellona, ha come missione principale quella di promuovere l’adozione di veicoli elettrici nel mondo, garantendo un uso più sostenibile dell’energia. L’azienda impiega circa 1.000 persone in Europa, Asia e Americhe.
Quali sono i maggiori vantaggi della ricarica bidirezionale?
- Vantaggi economici
Restituendo energia alla rete domestica si può ricaricare il proprio veicolo sfruttando le tariffe delle fasce orarie più economiche ed è possibile inoltre rivendere l’energia negli orari di maggiore domanda energetica, ottenendo un prezzo ancora migliore.
- Vantaggi ambientali
Attualmente i veicoli elettrici sono i pilastri di un nuovo paradigma per la gestione energetica, ancora più sostenibile e grazie al quale il consumatore ha il potere di decidere. La ricarica bidirezionale rende la casa ancora più ecologica, soprattutto se combinata a fonti di energie rinnovabili. A volte si ha paura che le rinnovabili possano risultare inaffidabili, ma combinandole all’uso ad un caricabatterie bidirezionale chi possiede un veicolo elettrico potrà utilizzarne la batteria come storage di energia.
- Vantaggi sociali
Utilizzare i veicoli elettrici come fonte di energia domestica può diventare conveniente per tutto il quartiere in cui si vive: se diversi proprietari di veicoli elettrici scegliessero di utilizzare i caricabatterie bidirezionali e sfruttare l’energia immagazzinata nell’auto per alimentare le loro abitazioni, si potrebbero evitare o gestire meglio le sovratensioni locali nelle ore di punta.
Qual è la differenza tra ricarica bidirezionale e ricarica intelligente?
La ricarica bidirezionale permette di far viaggiare il flusso di energia in due direzioni. Con ricarica intelligente invece si fa riferimento a qualsiasi tipo di ricarica EV (unidirezionale o bidirezionale) la cui durata e velocità sono controllate da un dispositivo “intelligente” – grazie alla connessione dati tra il veicolo elettrico e il caricabatterie – invece che attraverso un interruttore manuale.
Con un decreto del 30 gennaio 2020, il Ministro dello Sviluppo Economico ha stilato alcune linee guida che stabiliscono criteri e modalità per favorire la diffusione di questa tecnologia. L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha quindi pubblicato le regole che riguardano le colonnine di ricarica dotate di tecnologia V2G e l’aggiornamento del sistema elettrico. L’obiettivo è “promuovere la partecipazione dei veicoli elettrici al funzionamento della rete elettrica, studiando i meccanismi di ricarica e di accumulo ma anche di cessione di energia al sistema”.
ARERA, inoltre, provvederà a completare la definizione delle regole per la copertura dei costi della tecnologia V2G non appena il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) avrà individuato i requisiti tecnici minimi che dovranno avere i dispositivi e i misuratori installati presso il punto di connessione (anche quando integrati nelle infrastrutture di ricarica) per l’erogazione dei servizi ancillari.
Al momento, purtroppo, in Italia parliamo ancora di sperimentazione: non resta che aspettare, ma iniziando ad investire in quella che oggi per Wallbox non è una tecnologia del futuro, ma del presente stesso.
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