“Dopo la sforbiciata che da sei quesiti referendari ne ha lasciato in piedi solo uno, sul tema delle trivellazioni contenute nella legge ‘Sblocca Italia’, il Governo ha deciso anche di non accorpare il voto sul referendum alle amministrative di primavera. Renzi e compagnia di giro decidono di non celebrare la consultazione con il voto delle amministrative per timore che una partecipazione più alta, possa condurre in porto il referendum”.
E’ il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle alla decisione del Consiglio dei Ministri di fissare in data 17 aprile 2016 il referendum popolare per l’abrogazione della norma che oggi consente il rinnovo delle concessioni petrolifere all’interno delle 12 miglia dalla costa per tutta la durata di vita utile del giacimento. “Un grave errore non aver accorpato il referendum con le elezioni amministrative in programma a giugno – sottolinea – avrebbe consentito un sensibile risparmio di denaro pubblico e dato l’opportunità ad una più ampia partecipazione dei cittadini”.
“Sarebbe il caso che la Regione Campania insieme alle altre nove regioni che lo scorso settembre hanno deciso di promuovere il referendum – nota – facessero sentire la propria voce nei confronti del Governo”
“Come Movimento 5 Stelle ribadiamo il nostro appoggio alla proposta referendaria, votata all’unanimità in Consiglio – sottolinea – precisando che per evitare la trasformazione dell’iniziativa in un semplice spot, la Regione dovrebbe impegnarsi concretamente nella promozione dei referendum affinché venga raggiunto il quorum durante le consultazioni”.
“Invitiamo pertanto la Regione Campania – conclude Viglione – a mobilitarsi affianco ai cittadini per sostenere le ragioni referendarie senza ambiguità”.