La Rai TV occupata dal governo? Questa domanda è sicuramente complessa e senza una risposta semplice.
Da un lato, è innegabile che il governo, in genere e non solo questo in carica ora, abbia una certa influenza sulla Rai e non da oggi. È altrettanto vero, però, che l’influenza governativa si è sviluppata non sempre allo stesso modo e con impatti sicuramente diversi negli anni scorsi rispetto ad oggi.
Ricordiamo che la maggioranza ha nominato i propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione e nella vigilanza Rai; così come per legge e fin qui nulla sarebbe da eccepire per le forze politiche cui la legge in vigore da queste amplissime facoltà, magari nell’ipotesi sempre della massima correttezza democratica.
Questo processo legittimo ha portato a nomine di vertici Rai vicini alle posizioni del governo, non solo per quanto riguarda la gestione delle reti ma anche e soprattutto nella direzione dei TG e dei GR. Nulla di nuovo sotto il sole, si dirà, ma qui casca l’asino.
Cosa è cambiato in RAI
Non solo il normale spoil system è stato attuato ma una vera “rivoluzione copernicana” che ha portato a ribaltare tutti gli equilibri nelle redazioni anche con la nascita di un nuovo sindacato denominato Unirai d’ispirazione diametralmente antitetica allo storico Usigrai.
Inoltre, alcune scelte editoriali, come la riduzione del tempo dedicato ai talk show di opinione e l’aumento dei notiziari governativi, ed addirittura la rilettura della Par Condicio in termini sostanzialmente filo governativi, sono state lette da alcuni come un tentativo di indirizzare l’informazione in linea con le posizioni del governo.
Ovvio che è importante sottolineare che la Rai è per legge un servizio pubblico e che, almeno formalmente, non è controllata direttamente dal governo ma -semmai – dal Parlamento. Però è chiaro che quando in Parlamento la maggioranza gode di numeri come quelli attuali ne consegue che è quasi dire la stessa cosa.
Numerose personalità e giornalisti hanno espresso pubblicamente la loro preoccupazione per una possibile deriva filogovernativa della Rai.
I ‘realisti’ sottolineano invece come la RAI ora e sempre
- Gode di una certa autonomia editoriale.
- Esistono diverse voci e opinioni all’interno dell’azienda.
In definitiva, la questione se la Rai sia o meno “occupata” dal governo è oggetto di dibattito. Diciamo che ancora non esiste una risposta univoca e la valutazione dipende dalla propria prospettiva e dalle proprie priorità. È importante seguire gli sviluppi e rimanere informati per farsi un’idea autonoma.
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