“E’ una vicenda dai contorni torbidi quella secondo cui De Luca avrebbe utilizzato o meglio distratto i fondi destinati a rilanciare i prodotti e le imprese colpite dal fenomeno della Terra dei Fuochi per le Luci d’Artista a Salerno. Ancora una volta ombre, sospetti e scenari inquietanti sull’operato di De Luca, che fa quello che vuole” attacca Valeria Ciarambino, capogruppo del M5S al Consiglio regionale della Campania.
“La ‘Terra dei Fuochi’ è già abbastanza martoriata e paga anni di abbandono e di totale assenza delle istituzioni – sottolinea – spostare risorse per accendere le luci a discapito dei drammi dei quei territori a noi del M5S sembra davvero troppo”. “La vicenda richiede un chiarimento urgente – aggiunge – non solo dallo stesso presidente De Luca, ma dal vertice della società Sviluppo Campania che cura per conto della Regione una serie di attività”. “Come presidente della Commissione Trasparenza – continua – già ad ottobre e per ben due volte avevamo convocato il presidente De Luca ed il presidente di Sviluppo Campania per accertare le modalità del Press tour dei giornalisti e proprio per fare luce su Expo e Terra dei Fuochi – ricorda Ciarambino – nessuno si presentò all’audizione contravvenendo agli obblighi istituzionali e al dovere della trasparenza”.
“Chiederò di avere chiarezza sulla vicenda delle luci di Salerno – spiega – convocherò De Luca, già nelle prossime ore. L’auspicio è che De Luca non si sottragga al confronto e non scappi ancora una volta, chiarendo la sua posizione davanti ai cittadini campani”.
Fin qui la ‘denuncia’ del Movimento con i suoi rappresentanti in Regione Campania. La presidenza della Regione ha replicato e riportiamo integralmente anche la dichiarazione di risposta all’attacco su citato e completamente virgolettato.
“Continua la campagna di mistificazione nei confronti delle attività promosse dalla Regione per il rilancio della Campania. Stavolta si fanno passare i finanziamenti destinati al marketing territoriale (Pac III) per fondi destinati a interventi ambientali, come se fossero stati sottratti a un inesistente capitolo “Terra dei fuochi”. Come se si fossero stati preferiti alcuni eventi, al dramma che invece concretamente si sta affrontando a cominciare dall’eliminazione delle ecoballe.
Quello che esiste invece è il titolo “Piano Terra dei Fuochi” riferito alla partecipazione della Campania all’Expo 2015.
All’esposizione universale, recuperata in extremis altrimenti si sarebbero persi non solo fondi ma anche la possibilità di sconfessare in modo scientifico e in una vetrina internazionale i pregiudizi di anni di aggressioni mediatiche contro la “buona terra”, la Campania ha portato la propria cultura, i propri monumenti, l’orgoglio della dieta mediterranea e per la prima volta i dati ufficiali che demoliscono la campagna denigratoria sui prodotti alimentari scaturita dalla cattiva gestione dell’emergenza rifiuti iniziata 15 anni fa.
Per l’Expo, la precedente amministrazione aveva stanziato ben sei milioni di euro. L’attuale amministrazione ha risparmiato 3,2 milioni. La cifra residua, come previsto dall’avviso “Arte e cultura per follow up Expo 2015”, è stata destinata con bando e prevedendone la rendicontazione, ai cinque comuni capoluoghi della regione come prosecuzione in loco della strategia Expo.
Ogni singolo capoluogo, compreso Napoli presente all’Expo anche con specifiche promozioni del Teatro San Carlo e del Museo Madre, ha potuto e può utilizzare quota parte la cifra risparmiata, per promuovere il proprio territorio.”