E’ una certezza sempre più vicina nel tempo che la quarta ondata di Covid 19 arrivi anche in Italia. Nonostante la campagna vaccinale fra quelle in stato più avanzato non ci potremmo esimere dal registrare questa nuova recrudescenza del virus.
Questa l’opinione condivisa da tutti gli esperti ed accettata, ormai, anche dall’Istituto Superiore di Sanità che raccomanda di non abbandonare la prudenza, l’uso delle mascherine e il rispetto sempre di tutto il protocollo standard previsto.
Naturalmente va sottolineato e fortemente che l‘Italia, in virtù proprio della campagna vaccinale, vede quest’arrivo in ritardo rispetto ad altri grandi paesi europei proprio perché si era deciso di non abbassare la guardia fino a quando non si fossero raggiunti livelli migliori di vaccinati.
La situazione
Steffen Seibert portavoce del cancelliere della Germania Angela Merkel
“La quota dei vaccinati in Germania non è sufficiente a contrastare l’impeto del contagio del Covid”
La situazione, appunto, in Germania ma anche in tanti altri Paesi europei è davvero già oltre il livello di guardia. Si pensi solo ai provvedimenti di lockdown decisi in Austria o alla Danimarca costretta a reintrodurre il Green Pass mentre in Russia si contano ancora oggi più di 1200 morti in 24 ore.
E’ un dato di fatto incontrovertibile, chi ha mollato la presa ed ha spalancato le porte ad assembramenti senza più l’uso della mascherina di ogni genere ora ne paga il prezzo. Le varianti si moltiplicano ed il virus che cammina sulle gambe della gente va in giro indisturbato.
Quarta ondata, la situazione in Europa
Italia, Spagna e Portogallo oggi vengono prese ad esempio in tutta Europa e non solo mentre Francia, Danimarca e Germania sono costrette ad indossare la maglia nera con picchi di diffusione del contagio che assomigliano molto a quelli della prima e della seconda ondata.
La Gran Bretagna fa caso a se stante visto che ha condotto una politica vaccinale senza simili in continente ma anche oltre.
Lì si è fatto la corsa alle prime dose a quante più persone possibili a scapito della seconda dose ed i risultati alla fine non sono dissimili da quei paesi dove la campagna vaccinale langue su cifre che a volta toccano e a volte no il 50% della popolazione.
Resta enorme ed irrisolto, poi, il problema del vaccino nel terzo e quarto mondo dove non esiste la situazione surreale che noi viviamo tutti i giorni di gente che rifiuta di vaccinarsi in base alle teorie più strampalate ed improbabili.
In quei Paesi i vaccini non sono mai arrivati e mentre noi litighiamo e moriamo lì si muore e basta .
Quarta ondata: il terzo mondo
Ancora una volta condannate senza appello intere popolazione dei continenti asiatico ed africano, ma anche centro e sud americano, cui è negato per motivi economici l’accesso agli stessi diritti di cui noi tutti godiamo e non sfruttiamo i benefici.
In non sense più grosso che salta all’occhio del cosiddetto popolo no vax e no green pass è proprio quello che potrebbe riassumersi nel vecchio adagio popolare che recita più o meno: “il pane a chi non ha i denti” stando a significare come, oggi, milioni di persone vorrebbero vaccinarsi e non possono perché a loro il vaccino non è dato e noi facciamo gli schizzinosi.
I bollettini emanati dalle autorità sanitarie ci permettono di seguire l’andamento della diffusione del virus e chi vuole informarsi correttamente lo può fare, al netto dei complottisti ed anche di trasmissioni televisive che definire disorientanti è davvero limitarsi molto.
Vaccino e Green Pass sono le chiavi per affrontare questa quarta ondata, oggi siamo meno disarmati di due anni fa ma anche dello scorso anno.
La cosa importante è isolare le sacche di disinformazione e fermare lo sport nazionale della demolizione della scienza da sostituire con quanto dice “miocuggino”.
Blocchiamo questo teatrino e vivremo tutti meglio.