Attenzione la quarantena non è più riconosciuta come periodo di malattia dall’Inps con il messaggio contenuto nella circolare n. 2842 del 6 agosto 2021 perché “il legislatore non ha stanziato nuove risorse” e quindi “l’indennità non potrà essere erogata“.
Secca e lapidaria come ogni comunicazione burocratica, la circolare in oggetto ha già creato – ovviamente – polemiche e discussioni che hanno coinvolto gli specialisti di settore, immancabili politici, associazioni datoriali e forze sindacali oltre i lavoratori stessi che non hanno mancato di far presente il loro malcontento.
La ratio generale adottata oggi dovrebbe essere quella secondo la quale essendo la stessa indennità plasmata nell’emergenza della pandemia ed essendo oggi entrati in una fase meno emergenziale e più stabile per i fattori economici quell’ancora di salvataggio può essere messa da parte.
La voce grossa fatta dall’ambito sindacale, invece, tende a mettere in evidenza come questa circolare sia discrasica rispetto al sentire comune del non essere usciti affatto dall’emergenza e sulla necessità di pensare strumenti di welfare ed accompagnamento sociale più moderni e rispondenti ai tempi. Se da un lato si predica il fare ricorso ai vaccini è pur vero che i dati pandemici non sono sempre confortanti e la quarantena è parte integrante del protocollo per il Covid 19.
La quarantena non riconosciuta malattia dall’Inps: il grido d’allarme della CISL
E’ la CISL a lanciare il grido d’allarme con la sottolineatura di non sottovalutare gli effetti economici e sociali di questa decisione. Un “pericolo serio per lavoratori” è stato detto e ribadito sia a livello locale che nazionale.
Cisl Emilia Romagna
Chi non riceverà per l’intero 2021 la copertura economica per l’assenza dovuta a quarantena e si troverà senza stipendio e senza contributi sono soprattutto quei lavoratori che non possono in alcun modo svolgere attività da remoto come ad esempio operai, magazzinieri, muratori, commessi, cassieri, educatori delle coop sociali. Proprio chi è stato in prima linea durante il lockdown
Le questioni non sono solo di carattere rivendicativo, però, anzi tutt’altro sono di giustizia sociale ed anche opportunità.
La distinzione operata con la circolare del Ministero della Salute n. 36254 dell’11 agosto 2021 quale documento di vero e proprio “Aggiornamento sulle misure di quarantena e di isolamento raccomandate alla luce della circolazione delle nuove varianti SARS-CoV-2 in Italia ed in particolare della diffusione della variante Delta a (lignaggio B.1.617.2)” e che stabilisce la distinzione fra lavoratori a basso rischio e altri ad alto rischio contiene in se già un germe discriminante molto pericoloso.
Se ci aggiungiamo, poi, che questo tipo di documenti sono soggetti alle più svariate interpretazioni possibili da parte di tanti soggetti diversi si può ben capire come la possibilità di creare sperequazioni sia non alta ma quasi naturale. A questo punto, forse, un ripensamento o un aggiustamento non sarebbe troppo chiedere.