La “Casa di carta” in brevissimo tempo è diventata una delle serie più seguite al mondo. L’idea di base è piaciuta molto poiché riprende e riadatta i valori della resistenza partigiana e della lotta sociale in chiave moderna. Ragazzi da ogni parte del globo hanno condiviso la canzone Bella ciao e video dei protagonisti che si battono, a modo loro, contro un sistema economico oppressivo. Per questo è diventato sin da subito simbolo della ribellione sui social.
Martedì 24 aprile è stata organizzata una protesta dagli studenti universitari che si sono ispirati proprio alla celebre serie. Infatti i ragazzi indossavano una lunga tuta rossa e la maschera di Salvator Dalì proprio come i protagonisti che si erano introdotti nella zecca di stato spagnolo per compiere la rapina più clamorosa della storia. Verso ora di pranzo sono penetrati nel cortile della sede della facoltà di lettere presso Porta di Massa. Con un grande altoparlante, striscioni e fumogeni svariati universitari si sono opposti all’aumento delle tasse. Nel giro di qualche mese le fasce di reddito sono aumentate esponenzialmente, alcuni si sono ritrovati a dover versare dai seicento agli ottocento euro. Sono danneggiati soprattutto quelli che occupano una fascia medio bassa e i fuoricorso. Ma quello che fa davvero rabbia è che nel giro di dieci anni sono stati tagliati i fondi dell’istruzione. Sembra quindi impensabile per tutti coloro che svolgono anche dei lavori per potersi pagare autonomamente gli studi che in un’università dove i servizi offerti diminuiscono anno dopo anno si richiedano dei versamenti così ingenti.
Proprio contro questi soprusi ed eccessive tassazioni hanno protestato ed è stata organizzata una manifestazione il 3 maggio in piazza San Domenico. Mentre diminuiscono le opportunità lavorative e crescono le spese universitarie, i ragazzi non riescono a capire come risolvere il problema. Così hanno deciso di affidare la loro protesta e il loro messaggio a qualcosa di universale e riconosciuto come la Casa di carta.