Un aperi-tombola e un laboratorio di espressione corporea per dire no alla violenza contro le donne. Due gli eventi messi in campo rispettivamente il 3 e il 6 dicembre, dall’associazione partenopea “La Principessa azzurra” nell’ambito della rassegna #Liberedi, inaugurata dal comune di Napoli lo scorso 25 novembre, in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne”.
Il 6 dicembre, si è tenuto presso la casina Pompeiana, all’interno della Villa comunale di Napoli: il “Koracore-show“, un nuovo e originale format nato dalla creatività della Presidente dell’associazione, Mara Fortuna.
Un laboratorio di lavoro sul corpo e sul movimento che esplora, in particolare, le dinamiche delle nostre relazioni affettive, la relazione con il proprio corpo e di conseguenza con il corpo dell’altro, soprattutto quello maschile. Le tecniche utilizzate, come ha spiegato la Presidente, attingono da svariati ambiti, dalla ginnastica dolce alla danza, ma tutte le attività proposte sono rigorosamente accessibili a chiunque, con qualunque grado di abilità fisica. Lo scopo fondamentale è la possibilità di entrare in contatto con il proprio corpo, creare un ponte tra mente, emotività e corporeità, che troppo spesso tendono a esser tenuti separati.
Il laboratorio è stato suddiviso in tre fasi: una fase iniziale di riscaldamento, una centrale durante la quale il gruppo delle partecipanti ha potuto lavorare sull’espressione corporea vera e propria, e una fase finale, una piccola esibizione dimostrativa per il pubblico, il Koracore–show appunto.
Durante l’ultima fase, il pubblico ha potuto assistere a una riproposizione dei più significativi momenti esperienziali messi in campo dai partecipanti; la sequenza selezionata ha avuto lo scopo di mostrare quella che, idealmente dovrebbe essere l’evoluzione dei rapporti affettivi tra le persone attraverso le relazioni e reazioni corporee. Si è partiti da una prima sequenza durante la quale si è messa in scena l’indifferenza dei corpi che camminano scansandosi, passando per i legami tra maschile e femminile, rappresentati – assecondando le sensibilità di chi era in scena – sia in chiave di rapporti passionali che finiscono per divenire troppo soffocanti e ossessivi, sia nella forma di sentimenti amorevoli e dolci, fino all’esecuzione di chiusura in cui le coppie partecipanti hanno compiuto una serie di movimenti prima in modalità sincrona e poi asincrona, riproducendo il sentimento di condivisione ma anche di libertà e autonomia che ognuno dovrebbe avere in un rapporto idealmente equilibrato.
L’esperimento laboratoriale ha avuto un ottimo riscontro di pubblico con soddisfazione e interesse da parte degli intervenuti e l’associazione auspica di poterlo replicare con altrettanto successo anche il prossimo anno, favorendo l’esplorazione di una sana relazione corporea e affettiva tra maschile e femminile.
L’“aperi-tombola delle donne” il primo dei due eventi della rassegna #Liberedi, tenutosi il 3 dicembre al PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli,” nasce da un progetto ideato e guidato dalla prof. Laura Saffiotti, socia e membro del direttivo dell’associazione e ha visto parimenti una numerosa partecipazione, tra insegnanti, genitori e un nutrito gruppo di allievi deli liceo scientifico “G. Mercalli”.
Gli studenti sono infatti stati i protagonisti assoluti di questa tombola rivisitata totalmente in chiave femminile e femminista. Al posto dei tradizionali numeri della smorfia napoletana, i nomi di 90 donne che “hanno lasciato il segno”, scelte in un percorso di “educazione ai sentimenti” al Liceo Scientifico “G.Mercalli” di Napoli. L’originalità di questa tombola sta tutta nel momento del reading: gli allievi hanno letto le storie delle donne; i testi letti dopo ogni estrazione sono stati il frutto di un interessante e produttivo lavoro di ricerca scolastica, che ha consentito loro di scoprire e far scoprire al pubblico del PAN alcune personalità femminili sconosciute o spesso cadute ingiustamente nell’oblio della storia. Momenti particolarmente emozionanti e significativi durante le letture di alcune storie tra cui quella di Nilde Liotti o di Franca Viola che hanno creato l’occasione per riflettere su quanto siano costate e quanto siano state fondamentali alcune conquiste politiche, giuridiche, sociali e culturali nella storia della lotta per la parità di genere.
“La Principessa azzurra” è un’associazione culturale no profit, nata circa un anno fa per iniziativa di un gruppo di donne e docenti napoletane che si occupa di contrastare la violenza di genere attraverso la realizzazione di progetti educativi aperti a tutti, con un attenzione particolare a studenti ed insegnanti delle scuole medie e superiori.
Nonostante la realtà associativa sia molto giovane, dopo un anno circa di attività è stata in grado di realizzare alcuni bellissimi progetti scolastici, eventi e percorsi di educazione ai sentimenti utili al contrasto della violenza sulle donne.