Il cacciatore di esopianeti, erede della missione Kepler, si è messo subito in mostra. Lo scorso 25 luglio, Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), durante le operazioni scientifiche, ha catturato una sequenza di immagini che ritrae il transito di C/2018 N1, una cometa scoperta dal satellite Nasa Neowise lo scorso giugno, situata a 48 milioni di chilometri dalla Terra, nella costellazione meridionale di Piscis Austrinus.
Le stelle sembrano cambiare colore, dal bianco al nero. Questo cambiamento evidenzia la loro variabilità; infatti la loro luminosità varia a seguito di una pulsazione o di una rotazione rapida. Gli asteroidi nel nostro Sistema Solare, appaiono come piccoli punti bianchi che si muovono attraverso il campo visivo.
Verso la fine del video, si intravede un debole fascio di luce che si muove attraverso la sezione centrale del fotogramma, da sinistra a destra, proveniente da Marte. Gli ‘scatti’ hanno dimostrato le brillanti capacità del satellite, progettato per essere in grado di raccogliere una serie prolungata di immagini periodiche stabili in un’ampia regione del cielo. Se tutto va come previsto, infatti, Tess sarà in grado di realizzare immagini dell’85 per cento del cielo durante una vita operativa di due anni.
Le aspettative sulla missione sono ambiziose: si prevede che Tess grazie ai suoi strumenti sia in grado di scovare migliaia di esopianeti monitorando le stelle più luminose con il metodo del transito che ha permesso di scoprire più della metà dei 3700 esopianeti finora scoperti. Il telescopio James Webb erede di Hubble, fornirà una serie di informazioni cruciali sui pianeti extrasolari più promettenti, consentendo agli scienziati di studiare le loro atmosfere.
Tess è partito dalla base Nasa di Cape Canaveral lo scorso 19 aprile a bordo di un vettore Falcon 9 di SpaceX. Il Centro spaziale Luigi Broglio dell’Agenzia Spaziale Italiana situato a Malindi in Kenya, ha fornito una serie di operazioni fondamentali per la sonda accompagnando il suo viaggio verso l’orbita prestabilita.