Il chitarrista napoletano dei Quartieri Spagnoli dopo il successo del primo disco ‘E strade cà portano a mare” (che ha entusiasmato così tanto il pubblico da essere ristampato), affronta una nuova sfida all’insegna della consapevolezza e della rivalutazione dell’identità partenopea, attraverso la fusione tra la napoletanità dei vicoli in cui vive l’artista, e il jazz manouche dei caposcuola come Reinhardt e Rosenberg, proseguendo così sulla strada del genere coniato… Il neapolitan gipsy jazz.
Un disco ispirato al sentimento di “Unione e Ribellione” di quel settembre del ’43, dove i napoletani, senza distinzione di classe, imbracciarono le armi in una rivolta spontanea e scacciarono il nemico nazista. E come ieri, oggi spira in città una forte voglia di riscatto e cambiamento, ma oggi è necessario imbracciare le armi della cultura e cavalcare questa nuova “Rivoluzione Napoletana” partita dal basso, facendo “Resistenza Culturale”.
Nell’ambito del suo percorso artistico dall’ uscita del primo album (gennaio 2013) Mario Romano ha deciso di puntare sul gemellaggio con i luoghi simbolo del territorio e della valorizzazione culturale. Palazzo Venezia, Galleria Borbonica, Museo del Sottosuolo, Villa Pignatelli, Palazzo Zapata, Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, Casina Vanvitelliana e altri, sono alcuni dei siti che ospitano a rotazione i concerti di questo progetto, e che con costanza e tenacia, valorizzano l’arte e la cultura a 360 gradi.
A fare gli onori di casa nell’ottimo progetto grafico di Maria Dalmotto (presso la Full Heads) tra le meravigliose foto di Marina Sgamato, i commoventi scritti dell’avv. Enzo Sabatasso, amico d’infanzia già presente nel lavoro precedente, e lo scrittore partenopeo Luca Delgado, anch’egli impegnato nel #Riscetamento della città, regalandoci due pagine su “Le 4 giornate di Napoli”, ma soprattutto su di una “Quinta Giornata”, all’insegna della lotta e di un nuovo “Riscatto Napoletano”
Palazzo Venezia
“Arte nell’ Arte“ è il tema ormai ricorrente dei concerti della Band Napoletana in giro per la città, un connubio che riscuote sempre più consenso da critica e pubblico, il quale viene proiettato con una musica che non viaggia solo in senso geografico, ma che esplora anche l’anima ed i sentimenti umani, in un’ atmosfera magica e romantica all’ interno della Casina Pompeiana di Palazzo Venezia, edificio storico situato a Spaccanapoli, che ha vissuto molte vicissitudini nel corso della sua vita, ed è la testimonianza di un insieme di relazioni politiche ed economiche che mettevano in risalto l’allora repubblica di Venezia con la città Napoli.
L’edificio è oggi visitabile come appartamento storico offrendo anche mostre permanenti o temporanee di arti minori (presepi, porcellane, pitture ecc.). La location è quell’angolo di Napoli cui il filosofo Benedetto Croce, parlando di Palazzo Filomarino, ove egli abitava, fa ripetutamente cenno in quanto si trattava dell’edificio confinante. Croce lo chiama, appunto , il “Napoletano Palazzo di Venezia”. Di particolare interesse è il giardino pensile con la casetta pompeiana in cui si terrà il concerto, costruzione aggiunta in epoca neoclassica. Gli stessi giardini ospitano anche una piccola cappella denominata “Grotta della Madonnina”.
La Band
Ad accompagnare la chitarra manouche di Mario Romano , Alberto Santaniello alla chitarra classica e Dario Franco al basso, talenti anch’essi provenienti dai quartieri popolari della città e provincia, e che nel loro sound frizzante e sanguigno riproducono colori e umori di una magica realtà. Oltre ai nuovi brani la band eseguirà anche degli evergreen del loro repertorio.