Come tradizione, arriva la Power List del cinema italiano realizzata dal mensile Ciak, diretto da Flavio Natalia ed edito da Visibilia, e il quindicinale Box Office, guidato da Paolo Sinopoli pubblicato da Duesse Communication.
La Power list del cinema italiano è la mappa dei talent e dei manager più influenti del nostro cinema nella stagione che si è appena chiusa. A Box Office, il compito di curare la classifica dei cosiddetti professional. A Ciak la valutazione dei 25 attori e registi protagonisti dell’anno.
Nei numeri dei due periodici in edicola, la descrizione delle motivazioni, dei punti di forza e di fragilità dei 50 “potenti” del nostro cinema.
LA TOP FIVE DEI TALENT
Tra i talent, Checco Zalone conquista il primo posto. Il suo ritorno ha diviso, ma non deluso: Tolo Tolo ha fatto notizia, scatenato polemiche tra schieramenti trasversali. E ha incassato oltre 46 milioni di euro al botteghino.
Al secondo posto, Pierfrancesco Favino, fresco del suo primo David di Donatello come miglior attore protagonista per Il traditore di Marco Bellocchio, continuando a sfidare se stesso in ruoli sempre più complessi, come il Bettino Craxi interpretato in Hammamet di Gianni Amelio, che gli è valso un Nastro d’Argento. È tra i protagonisti de Gli anni più belli di Gabriele Muccino e sarà in concorso a Venezia77 con Padre nostro di Claudio Noce, di cui è interprete e produttore.
New entry al terzo posto Ferzan Ozpetek: La dea fortuna è stato un successo al botteghino ed è valso a Jasmine Trinca un David di Donatello e un Nastro d’argento come migliore protagonista, Mine vaganti a teatro è stato un trionfo arrestato solo dal Covid-19, il romanzo Come un respiro (ed. Mondadori) è diventato un vero e proprio caso editoriale e Le fate ignoranti sarà presto una serie tv per Fox.
Ancora registi nella top 5 e al quarto posto, Matteo Garrone. Con Pinocchio ha fatto una doppia scommessa: è il suo primo film “per famiglie” e ha riportato al cinema Roberto Benigni, in una veste insolitamente dolente. Chiudono la top 5 i gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo che con Favolacce, il loro secondo film hanno vinto l’Orso d’Argento a Berlino per la migliore sceneggiatura, Nastri d’Argento per miglior film e sceneggiatura e Globi d’Oro per miglior regia e sceneggiatura.
LA TOP FIVE DEI MANAGER
Quest’anno il primo posto della power listdei professional è assegnato ex aequo, all’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco e al vicepresidente e ad di Medusa Giampaolo Letta.
Del Brocco si conferma in vetta, forte dei 46,6 milioni di euro raccolti al box office con 28 produzioni uscite in sala in soli 6 mesi, sempre coadiuvato dal presidente Nicola Claudio e dal direttore generale Giuseppe Sturiale (13, invece, i film italiani distribuiti da 01 Distribution, società guidata dal direttore Luigi Lonigro, per un totale di 38,8 milioni), dimostrando ancora una volta di essere un motore insostituibile del mercato cinematografico italiano.
Letta ha guidato Medusa nel boom al botteghino (74,4 milioni di euro con 8 titoli), con in testa Tolo Tolo, seguito da Il primo Natale di e con Ficarra e Picone (15,3 milioni) e il ritorno del trio Aldo, Giovanni e Giacomo con Odio l’estate (7,4 milioni).
Al secondo posto della power list Nicola Maccanico, Ceo di Vision Distribution ed Executive Vice President Programming di Sky Italia. Al terzo posto della top 5 manager Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, seguito in quarta posizione da Barbara Salabè, President & Managing Director di Warner Bros. Entertainment Italia. Chiudono la top 5 Camilla Nesbitt e Pietro Valsecchi, responsabili di Taodue Film.